Catherine Parsonage Clima Gallery / Milano di

di 25 Marzo 2019

Si dice che il verde sia un colore rilassante, capace di calmare i nervi. La mostra “Notes in Green” presso la galleria Clima di Milano, da subito, stravolge questa prospettiva, dimostrando come ogni cosa sia soggettiva. L’artista inglese Catherine Parsonage crea un filo conduttore partendo da questo colore, come nota naturale e non controllata che caratterizza la sua ultima produzione pittorica – influenzata dalla scelta di vivere a Roma dall’ottobre 2016 dopo aver vinto una borsa di studio. Il suo verde però diventa sottofondo di soggetti e sensazioni angoscianti, fluttuanti e surreali Un colore che deriva da ansie e dai fumi dell’alcol e che rileva visioni e narrazioni di situazioni sopra le righe e consumate – un “episodio psicologico trasmesso come allegoria visiva”, scrive Rosanna Mclaughlin nel testo di introduzione alla mostra.

 

Entrando in galleria il primo impatto è spiazzante. Sulla parete frontale c’è un dipinto di un volto femminile. Ha il rossetto e quattro grandi occhi che si sovrastano l’uno sull’altro. Il lavoro rimanda a un non-finito, tanto che la pittura sembra ancora in movimento. Questa elegante fluidità stilistica sottolinea angosce fisiche e psicologiche anche attraverso la scelta di soggetti molto diversi tra loro, ma dove l’umano – anche tra la natura di fiori, spighe di grano, erbacce o teste di ariete – prevale. Nella seconda sala l’attitudine del visitatore della mostra, come una Pippilotti Rist schiacciata su un vetro per scrutare l’esterno (Open My Glade, 2000), può diventare più curiosa, perché le tematiche rappresentate si diversificano e qui si osserva per prima la tela in cui una donna appoggia dei piedi dipinti in close up, in primissimo piano, al finestrino di una macchina. La carne, l’inquadratura quasi cinematografica, il verde acido di sfondo, creano una sensazione di ansia. Lo sguardo si muove per la sala dove Halos (2018), una grande tela verticale dipinta in acrilico rappresentante un ricco ramo di fiori rosa cadenti, restituisce pace. In questa prima personale a Milano Parsonage ha messo in scena un’atmosfera precisa e intima che rielabora senza inibizioni. L’artista ci mostra delle visioni private inserite in un contesto psicologico, sociale e naturale che diventa parte di un sistema molto comune e condivisibile.

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Rossella Farinotti