Wam

17 Marzo 2015

Berlino, New York, Londra, fino a Parigi, Miami: città in cui l’arte contemporanea è diffusa, in cui artisti da ogni parte del mondo si trovano, scambiano idee, realizzano mostre, creano i propri atelier. Anche Milano è tra queste, o comunque ha un suo network di personalità che si trasferiscono qui appositamente per creare, lavorare e vivere. Almeno a quanto sostiene lo studio “Wam-Milano World Arts Map” realizzato da Francesco Moneta, creatore del Laboratorio di comunicazione The Round Table, e Ana Pedroso, fodatrice dell’Associazione culturale Cubeart, e presentato al Pac-Padiglione d’arte contemporanea lo scorso 9 Marzo:

 

“Abbiamo identificato questi artisti stranieri residenti a Milano, abbiamo dialogato con loro e abbiamo scoperto i motivi per cui hanno scelto questa città”. 35 interviste, una per ogni artista che ha il suo atelier ora vicino alla Madonnina, e una visione uniforme di Milano come città italiana, ovvero nella Nazione che è la patria dell’arte nel Mondo, ma allo stesso tempo metropoli moderna, dinamica, attiva e attenta ai linguaggi contemporanei. Luogo che offre numerose opportunità d’incontro e di lavoro essendo piccola ma allo stesso tempo internazionale, anche se, sempre secondo gli artisti intervistati, potrebbe esserci meno traffico e soprattutto dovrebbe avere più spazi espositivi e una migliore gestione degli stessi. Infatti a Milano non si resta a lungo: la maggior parte dei nuovi arrivati non vive l’esperienza in questa città come una scelta definitiva. In virtù di queste scoperte, Francesco Moneta e Ana Pedroso hanno deciso di creare anche il sito www.m-wam.org, ovvero la mappa che raccoglie tutte le diverse personalità scoperte e descrive il proprio linguaggio creativo. “Abbiamo notato che questi artisti non si conoscevano tra loro: il network serve per metterli in contatto, per rendere attiva un’idea di interculturalità proprio in vicinanza di e poi durante l’Expò”. C’è Pedro Fiol da Cuba, Richard Gabriel dalle Filippine, Lina Ghukasyan dall’Armenia, Salh Mohammadi dall’Iran, Tomoko Nagao dal Giappone, e poi dalla Siria, dagli Stati Uniti, la Grecia e altre nazioni. Oltre al sito, M-Wam è anche una piattaforma che organizza concretamente occasioni di confronto, come il contest creativo “Milano città Mondo”, per cui si sono chiuse le iscrizioni lo scorso 28 febbraio: gratuito e aperto a tutti i linguaggi (dalla pittura alla new media art fino alla performance), gli artisti sono stati invitati a presentare creativamente la città di Milano ai nuovi visitatori che accorreranno per l’Expò. Sono pervenute 166 opere, e verranno giudicate da una giuria internazionale composta da Luca Beatrice, Claudia Zanfi, Guido Magnaguagno, Alya Sebti e Adrian Paci. Su tutte verranno selezionate dalla giuria 50 opere che saranno esposte nella mostra Milano Città Mondo, a cura di Chiara Canali, alla Fabbrica del Vapore dal prossimo 25 marzo al 6 aprile. Tra queste 50 le tre migliori vinceranno un premio dalla Commissione Europea, che è partner di M-Wam per la realizzazione di questo premio.

Marta Calcagno Baldini

 

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