Fox With The Sound Of Its Owl Shaking / 1b

2 Dicembre 2016

Un curioso aneddoto racconta di come Ludwig Wittgenstein, durante una passeggiata con sua moglie e il suo migliore amico, propose ai due di fare un gioco. Wittgenstein sarebbe stato immobile in mezzo alla strada, mentre il suo amico avrebbe iniziato a girare su se stesso e attorno al filosofo, simulando l’orbita della terra attorno al sole; contemporaneamente la moglie avrebbe girato attorno all’amico del marito, diventando così la luna.

Settant’anni più tardi Bela Tarr firma la regia di Le Armonie di Werckmeister. In una delle scene iniziali del film, in una locanda, un gruppo di persone, guidate dal protagonista, replicano il gioco descritto dal filosofo austriaco.

Sette anni dopo Matteo Rubbi realizza la performance, intitolata Il Sistema Solare, in cui una serie di performer simulano l’orbita di tutti i pianeti (dal veloce mercurio al lentissimo plutone) del sistema solare attorno a un anziano signore, che interpreta il sole.

Matteo Rubbi, "Sistema solare (Brasilia)" (2009). Veduta della performance. In collaborazione con Isa Griese e Le Pavillon du Palais de Tokyo. Fotografia di Christian Merliot.
Matteo Rubbi, “Sistema solare (Brasilia)” (2009). Veduta della performance. In collaborazione con Isa Griese e Le Pavillon du Palais de Tokyo. Fotografia di Christian Merliot.

Queste curiose analogie suggeriscono che possa esistere un filo conduttore che lega il gioco all’arte contemporanea e probabilmente che un gioco si possa trasformare in un’opera d’arte contemporanea.

Wittgenstein era inoltre un appassionato giocatore, sostenne che il gioco era uno di quei concetti (similmente all’arte, affermerà più tardi Morris Weitz) che non possono essere definiti secondo condizioni necessarie e sufficienti.

Bernard Suits, filosofo statunitense, non era d’accordo con Wittgenstein. Disse che giocare a un gioco poteva essere definito come “lo sforzo volontario a superare ostacoli non necessari”. Che poi è quello che capita nel rugby, in Loop di Francis Alys o in The Longest Distance Between Two Points di Jorge Macchi.

Francis Alys, "The Loop" (1997)
Francis Alys, “The Loop” (1997)

L’artista belga viaggia da Tijuana a San Francisco senza passare per il confine che separa il Messico dagli Stati Uniti.

Jorge Macchi, "The Longest Distance Between Two Points" (2011).
Jorge Macchi, “The Longest Distance Between Two Points” (2011).

L’artista allestisce una stanza in maniera tale che lo spettatore sia costretto ad attraversare la mostra in un percorso non funzionale.

Roger Caillois, filosofo e sociologo francese sostenne che l’attività del giocare potesse presentarsi in forme molto diverse tra loro, ma che queste fossero comunque accomunate da una serie di caratteristiche. Secondo Caillois il gioco è divertente, libero, separato, improduttivo, regolato e fittizio. Questa analisi lo portò in seguito a formulare un ulteriore approfondimento, secondo il quale le più disparate forme del gioco potessero ricondursi a quattro categorie fondamentali: Agon, Alea, Mimicry, Illinx.

AGON

(il seguente testo è stato scritto dall’autore il più velocemente possibile sulla tastiera)

Agond si ridfrerisce a queie giochi iln cui la cvompetizione è unelemnto fonfadmnetyale.

Pensiamo agliu sccacchi, la corsa da ostacoli,la morrra cijn ese, il tris, piung pong, la corsa a cghiu scrive più velocer, il gioco del silenzip. La siufda a rtimarnere sott’acqua il più possibile.

In artye contemporanera la competrzi0ne può essere interpretat come la gara tar diversi performewr pert raggiungeren un datop riusultato (Filioppo Bertya, Likam Giloick), o più banalmente come una gara d resirtenz acon sé stessi.

Liam Gillick, "Inside now, we walk into a room with Coca-Cola coloured walls" (1998).
Liam Gillick, “Inside now, we walk into a room with Coca-Cola coloured walls” (1998).

Una serie di coloristi “competono” a ricreare il colore della Coca-Cola sui muri dello spazio espositivo.

Nel video di Filippo Berta Instructions for Use (2012), un gruppo di alpini improvvisa una gara nel tenere in equilibrio un fucile sul palmo della mano, con la canna rivolta verso il basso.

Tehching Hsieh, "One Year Performance 1978-1979 (Cage Piece)"
Tehching Hsieh, “One Year Performance 1978-1979 (Cage Piece)”

Il performer si è rinchiuso per un anno in una gabbia di legno, fornita solo di un lavandino, luci, un secchio e un letto singolo. Per un anno non ha parlato, letto, scritto o ascoltato radio o tv.

Ernesto Ballesteros, "Campeonato de avioncitos de papel" (2003).
Ernesto Ballesteros, “Campeonato de avioncitos de papel” (2003).

L’artista argentino, dal 2003, organizza gare di aeroplanini di carta.

Donghee Koo, "Tragedy Competition" (2004)
Donghee Koo, “Tragedy Competition” (2004)

L’artista sud coreano costruisce quest’opera video su una “gara delle emozioni”, seduti attorno a un tavolo i performers mostrano il loro dolore senza fermarsi: chi smette di piangere è costretto ad abbandonare il gioco.

Cesare Pietroiusti, "Giro di Campo (A Lap of the Field)" (2002).
Cesare Pietroiusti, “Giro di Campo (A Lap of the Field)” (2002).

L’artista, a partire dal 2002, ha iniziato a percorrere in campi regolamentari i 400 metri, tentando progressivamente di abbassare il suo tempo di un secondo al mese.

David Blaine, "Vertigo" (2002)
David Blaine, “Vertigo” (2002)

A New York, il mago statunitense è rimasto in piedi per 35 ore consecutive su un pilastro alto 30 metri e largo mezzo metro.

Piero Golia, "On The Edge (Sulla cresta dell’onda)" (2000)
Piero Golia, “On The Edge (Sulla cresta dell’onda)” (2000)

L’artista resta aggrappato sulla cima di una palma fino a che qualcuno non avesse deciso di comprare la foto del lavoro.


ALEA

(il seguente testo è stato scritto tagliando diversi frammenti, mischiandoli e riordinandoli poi casualmente)

si riferisce che ai giochi in cui Alea dominante il caso è la caratteristica. la tombola e le lotterie I dadi.

per Berlino Gabriel Orozco ad esempio che gira in sella a uno Schwalbe, classico motorino giallo tedesco. Casualmente Ogni volta che uno identico al suo ne incontra, si ferma la coppia parcheggia e fotografa.

Oppure già utilizzata del cut-up la tecnica nel dadaismo, e da Williams Burroughs.

fisicamente un testo scritto Una tecnica un nuovo testo consiste nel tagliare stilistica che, lasciando parole o frasi, mischiandone intatte solo in seguito e ricomponendo così i vari frammenti.

Gabriel Orozco, “Until You Find Another Yellow Schwalbe” (1995).

Ogni volta che l’artista incontra fortuitamente uno scooter identico al suo, si ferma, parcheggia il suo motorino e fotografa la coppia.

John Cage risponde a 19 domande su una varietà di soggetti usando il caso per determinare la durata di ciascuna risposta.

Tristan Tzara, "To Make A Dadaist Poem" (1920).
Tristan Tzara, “To Make A Dadaist Poem” (1920).

Frasi ritagliate da alcun giornali giustapposte danno vita a un elenco di istruzioni per la creazione di un poema dadaista.

Ellsworth Kelly, "Spectrum Colors Arranged by Chance" (1951).
Ellsworth Kelly, “Spectrum Colors Arranged by Chance” (1951).

Otto collage sono realizzati disponendo casualmente centinaia di quadratini colorati su sfondi bianchi o neri.

Chris Burden, "Beam Drop"
Chris Burden, “Beam Drop”

Una gru lascia cadere da 45 metri 100 travi in un fosso di 3 metri di calcestruzzo.

Gerard Richter, "4900 Colours" (2007).
Gerhard Richter, “4900 Colours” (2007).

 Una serie di dipinti composti ciascuno da una griglia di quadrati colorati. La composizione di ciascun dipinto è generata casualmente da un software.

Il gioco da tavola "Bingo"
Il gioco da tavola “Bingo”


MIMICRY

(il seguente testo è stato scritto come se fosse scritto dalla mamma dell’autore).

Mimicry è una bellissima categoria. Sono quei giochi in cui fingi di essere qualcun’altro o qualcos’altro. Ad esempio i bimbi che fingono di essere un astronauta, un indiano o una simpatica apina. Oppure Pilvi Takala, Jonathan Monk (bravissimo), Chiara Fumai o Gianni Motti (il mio preferito).

Ti voglio bene,

Mamma

Linda Montano, "Happy Birthday Mother Teresa" (2009).
Linda Montano, “Happy Birthday Mother Teresa” (2009).

L’artista, travestita da Madre Teresa, benedice i passanti di fronte all’Empire State Building.

Gianni Motti, "Ala Sinistra" (1995)
Gianni Motti, “Ala Sinistra” (1995)

L’artista si infiltra nella squadra dello Neuchatel Xamax come ala sinistra.

Pilvi Takala, "Real Snow White" (2009)
Pilvi Takala, “Real Snow White” (2009)

L’artista, travestita da Biancaneve, tenta di entrare a Disneyland Paris, ma non la fanno entrare.

Ed Ruscha, "Rocky II" (1976).
Ed Ruscha, “Rocky II” (1976).

L’artista statunitense nasconde una roccia finta nel deserto del Mojave.

In Foreign Man and Elvis Presley (1977), Andy Kaufman finge di essere uno straniero, che asserisce di provenire da Caspiar, un’isola del Mar Caspio affondata, e subito dopo finge di essere Elvis Presley.

BambiniDue bimbi fingono di essere pirati

In Chiara Fumai Presents Nico Fumai (2010), l’artista persuade il pubblico che suo padre Nico Fumai abbia inventato la disco music.

Anno 1938, Orson Welles presenta War Of The Worlds: Il programma condotto come una serie di notiziari simulati persuade gli ascoltatori che un’ invasione aliena é attualmente in corso.


ILLINX

(il seguente testo è stato scritto dall’autore bendato) (P.s:: l’autore non ha ancora imparato a scrivere senza guardare la tastiera)

Illinx su ruferusce a quei giochi ij cui il giocatitr cerca ik disorientanemto. un0alrtazione dwlla realyà.Ad esempio girare su sp stessi, andate sukke guistre, bevdarsum etc…

In arte contemporaneaa gli artisti hanno spesso tentato di alterare uk proprio stato psicomotorio, davanti a un pivvluco (Marina Abramocix), davanti a una camera (Vito Acconci) o per oyyenere determinati risulyati (Roenrto Ciovhi).

Marina Abramovic, "Rhytm 2" (1974).
Marina Abramovic, “Rhytm 2” (1974).

Il pubblico assiste alla performer ingerire prima un medicinale per la catatonia e successivamente uno per la schizofrenia.

Gelitin, "Blind Sculptures" (2010)
Gelitin, “Blind Sculptures” (2010)

Gli artisti realizzano una grande installazione totalmente bendati.

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Roberto Cuoghi, “Il Coccodeista” (1997).

L’artista passa un lungo periodo di tempo indossando degli occhiali da saldatore con montate delle lenti Peckham, in grado di ribaltare la vista. In queste condizioni realizza una serie di dipinti e disegni.

Vito Acconci, "Soap and Eyes" (1970)
Vito Acconci, “Soap and Eyes” (1970)

L’artista tenta di tenere gli occhi aperti, dopo essersi versato del sapone in faccia.

Giostra "Montagne Russe"
Giostra “Montagne Russe”

Nella serie Under The Influence (1995-in corso) Bryan Lewis Saunders realizza una serie di autoritratti sviluppati sotto l’effetto di varie sostanze.

Il corrispondente di VICE, Joshua Haddow tenta una stand-up comedy per la prima volta… sotto l’effetto di acidi.

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