Luca Coclite Ramdom / Gagliano del Capo

9 Gennaio 2018

Hall è un’installazione di Luca Coclite che narra, nella forma di video saggio, le diverse funzioni attribuite nel tempo all’ex colonia Regina Pacis di San Foca (Lecce). Partendo dalla disciplina educativa necessaria al processo di normalizzazione dei bambini beneficiari della residenza temporanea estiva, l’opera ripercorre la metamorfosi del luogo, convertito a metà anni Novanta nel primo Centro di Permanenza Temporanea d’Italia. Con la detenzione dei migranti, l’architettura ha assunto una diversa funzione disciplinare, tramutandosi in spazio di separazione, di confine e di conflitto dai raccapriccianti risvolti giudiziari.
Giustapponendo la polarità dei diversi volti dell’architettura nella storia, l’opera fa emergere il processo di trasmutazione che ha interessato il biopotere nell’ultimo secolo. Emblematico risulta dunque il recente progetto di riconversione della storica colonia in resort di lusso. Andando a porre l’accento sulla speculazione turistica e sul consumo standardizzato del tempo libero, Hall scatena innumerevoli interrogativi sugli attuali sistemi di controllo che gravitano sul nostro corpo individuale, così come sul linguaggio collettivo. Il display in frassino – che mantiene in sospensione tre schermi verticali sui quali l’immagine si tripartisce in una progressiva smaterializzazione – è un chiaro riferimento al modo in cui guardiamo il mondo, ovvero attraverso il filtro dei dispositivi telefonici mobili. È così che l’artista evidenzia la centralità del nuovo panottico digitale che influisce direttamente sul nostro potenziale cognitivo e sociale.
Il video-saggio si chiude con lo srotolamento di un tappeto rosso che dal Regina Pacis si apre verso il mare, un atto performativo realizzato dall’artista e documentato da una ripresa zenitale. Nel paesaggio, l’azione si fa pittorica e il segno che collega l’architettura alla costa trasforma il tessuto, simbolo di un’accoglienza reverenziale, in un’allusione alla coercizione di certe scelte politiche che ancora oggi incidono profondamente su paesaggi, percezioni e quotidianità di intere comunità territoriali.

Cerca altri articoli

Recensioni