Riapre al pubblico la XVII Quadriennale di Roma

2 Febbraio 2021

Da giovedì 4 febbraio 2021 riapre al pubblico a Palazzo delle Esposizioni a Roma, l’edizione 2020 della Quadriennale d’arte, dal titolo FUORI, a cura di Sarah Cosulich e Stefano Collicelli Cagol.

“La nostra ostinazione a volere mantenere l’impegno di produrre l’evento affidato alla Quadriennale è stata premiata dallo straordinario accoglimento che la mostra ha avuto nei soli cinque giorni di apertura”, dichiara  Umberto Croppi, presidente della Fondazione La Quadriennale di Roma che prosegue: “Ora, finalmente, potremo recuperare il lungo periodo di sospensione restituendo al pubblico la possibilità di fruire di questo evento, frutto dell’impegno corale degli artisti, dei partner, delle istituzioni organizzatrici e dei loro staff. Si apre così una nuova stagione per l’arte contemporanea nella Capitale”.

Fuori, la diciassettesima edizione della Quadriennale, non è soltanto un progetto rigoroso e radicale, che attraversa coraggiosamente generazioni, discipline e attitudini della ricerca artistica contemporanea in Italia”, afferma Cesare Pietroiusti, presidente dell’Azienda Speciale Palaexpo, che prosegue: “E’, soprattutto, una mostra che, forse ancora più di altre, chiama il pubblico a una visita approfondita, fatta non solo con la vista ma con tutti i sensi, un’esperienza ineludibile di realtà in cui la conoscenza e l’apprezzamento estetico vanno di pari passo con il riconoscimento della presenza fisica, sensuale, delle opere. E’ anche per questo che la riapertura è davvero una bella notizia”

Chiusa al pubblico a seguito del DPCM del 3 novembre scorso, ma rimasta viva e pulsante attraverso la programmazione sui canali digitali e l’installazione di Norma Jeane visibile all’esterno di Palazzo delle Esposizioni, la Quadriennale d’arte 2020 torna visitabile fino alla prossima primavera.

FUORI è una mostra transgenerazionale e multidisciplinare. 43 gli artisti in mostra, presentati negli oltre 4.000 metri quadri di Palazzo delle Esposizioni, suddiviso in 35 sale; più di 300 le opere esposte attraverso sale monografiche e nuovi lavori, che tracciano un percorso alternativo nella lettura dell’arte italiana dagli anni Sessanta a oggi.

La ricchezza delle linee di ricerca seguite da moltissime figure artistiche degli ultimi sessant’anni ha indotto i curatori a riconoscere tre ambiti tematici su cui costruire la mostra: il Palazzo, come metafora della relazione tra arte e potere; il Desiderio, per la necessità di sedurre che da sempre accompagna l’arte; l’Incommensurabile, ciò che porta gli artisti ad abbracciare fino in fondo le proprie ossessioni, evitando di cadere in uno stile ripetitivo.

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