Lugano, martedì 9 febbraio 2021
Lingua Madre – Capsule per il futuro è un progetto suggerito dall’urgenza del tempo presente, ideato da Carmelo Rifici, direttore artistico del LAC e da Paola Tripoli, direttrice artistica del FIT Festival Internazionale del Teatro e della scena contemporanea. Un progetto inedito che intende valorizzare, ripensandola, la creazione artistica nel ‘suo farsi’, in cui saranno impegnati drammaturghi, autori, scrittori, curatori, artisti, registi, operatori culturali e tutte le professionalità del LAC. I contenuti del progetto – tutti ad accesso libero – saranno pubblicati su www.luganolac.ch/lingua-madre.
Il 2020 si è rivelato essere un anno drammatico, un anno segnato da una crisi che ha coinvolto il Pianeta nella sua interezza, svelando quello che potremmo definire “il dramma” globale dell’umanità: una emergenza pandemica che sta causando conseguenze e cambiamenti radicali e permanenti nelle vite di ognuno di noi. Un tempo che ci ha portato, come mai avremmo immaginato, a formulare riflessioni, rimodulare il pensiero, mettere in discussione assunti certi e visioni possibili.
In un momento come questo, ognuno deve continuare a fare la sua parte. Obbligato alla sospensione della stagione artistica, il LAC ha scelto la strada della riflessione, cogliendo un’opportunità, seppur nata da spiacevoli circostanze. Si è sentita forte la necessità di continuare con le attività, ma non nella modalità più ovvia o “facile”, ovvero trasferendo online ciò che di norma si fa sul palcoscenico, ma credendo in un progetto di ricerca che coinvolge pensatori, artisti e intellettuali. Ci si è chiesti come un’istituzione così giovane potesse dare il suo contributo e adempiere al proprio mandato sociale ed etico attraverso un progetto di alto valore culturale.
Il progetto Lingua Madre vuole percorrere una strada sconosciuta, fatta di palcoscenici diversi, drammaturgie nuove e immagini azzardate. Un progetto editoriale, un ‘contenitore di pensiero’ che intende valorizzare, ripensandola, la creazione artistica nel suo farsi, focalizzando l’attenzione sui
processi mentali, artistici e filosofici che ne sono l’essenza.
Lingua Madre amplifica una visione dell’arte che da anni Carmelo Rifici e Paola Tripoli condividono, espressa da un vero e proprio manifesto, una dichiarazione d’intenti declinata in dieci punti (vedi allegato). I contenuti del progetto sono affidati alla cura di un comitato editoriale formato da Angela Dematté, che accompagna il lavoro di Rifici da tempo; Riccardo Favaro, finalista al Premio Riccione e recente vincitore del Premio Scenario; Francesca Sangalli autrice di teatro, cinema e televisione; Lorenzo Conti che si occupa di curatela e formazione nel campo della danza contemporanea.
Accanto a loro, in un grande lavoro di squadra, sono impegnate tutte le professionalità del LAC – l’ufficio produzione e programmazione, la comunicazione, la mediazione culturale, il settore tecnico e le maestranze – al fianco di artisti e operatori culturali del territorio, in linea di continuità con l’intenso lavoro di produzione realizzato finora.
I numerosi artisti del territorio coinvolti contribuiranno a realizzare e sviluppare i contenuti di Lingua Madre: Trickster-p, Alan Alpenfelt e Zeno Gabaglio seguendo la produzione di creazioni sonore; Associazione REC realizzando opere audiovisive di qualità; interpreti come Camilla Parini, Anahì Traversi, Igor Horvat, Massimiliano Zampetti, Simon Waldvogel dando corpo e voce ai progetti.
Le proposte di Lingua Madre saranno arricchite e completate dal lavoro di artisti e intellettuali cari al LAC come Annie Hanauer, Stefan Kaegi, Rudi van der Merwe, Alessio Maria Romano, Marta Ciappina, Leda Kreider, Alfonso De Vreese, Annamaria Ajmone, Stefano Tomassini, Ruggero Dondi, Tindaro Granata, Giovanni Crippa, Marco Martinelli, Carlotta Viscovo accanto ad ospiti come Chiara Bersani, Alessandro Sciarroni, Cosimo Terlizzi, Caterina Serra, Monica Piseddu, Valentino Villa, Fabio Condemi, Silvia Masotti, Camilla Zorzi, Marleen Scholten, Alessandro Conti, Danila Gambettola, Ginevra Ghironi perfomer e studenti IUAV di Venezia, Catherine Bertoni. Francesco Maruccia, Giulia Di Renzi, Roberta Ricciardi, Sebastian Luque Herrera, Alberto Pierazzini, Giacomo Toccaceli, Alberto Marcello, Emilia Tiburzi, allievi della Scuola di Teatro Luca Ronconi del Piccolo di Milano e molti altri…
Lingua Madre, nella sua sostanza ‘fisica’, è un progetto capace di creare relazioni, che, grazie ad un virtuoso scambio di contenuti, darà vita a temi e formati espressi grazie alla scrittura critica, drammaturgica, scenica, e creerà esperimenti audio e video – progetti in forma di webdoc, ipertesto, creazioni sonore originali, conferenze e tanto altro. Un processo di lavoro che utilizza la tecnologia, la rete e le sue enormi potenzialità, per realizzare un articolato palinsesto di idee, che saranno raccolte e catalogate in una libreria digitale accessibile a tutti.
L’azione di Lingua Madre si svilupperà in tre macro aree tematiche: Corpo, Linguaggio, Rito. È evidente che il primo soggetto ad essere toccato da quello che è accaduto e sta tuttora accadendo è il corpo, messo in crisi dal possibile contagio, ma anche dell’isolamento che ci è stato imposto. Lingua Madre intende ragionare sul tema del corpo nella sua complessità; è così che verrà analizzato descrivendolo dal punto di vista anatomico, nelle sue potenzialità espressive, come nella sua assenza. Parte da questa riflessione un approfondimento sul tema della ritualità, sui riti di passaggio, momenti che attraversano la vita di tutti noi, segnandone i cambiamenti. Nella ritualità si esperisce il mondo, in essa si fonda la radice del teatro. Mai come oggi, immersi in un mondo perennemente connesso, si esprime l’ambiguità del linguaggio sia che venga espresso in forma scenica sia in forma sintattica e grammaticale; partendo da questa constatazione si indagherà il ruolo e la potenza della parola sia grazie all’analisi logica sia grazie alla sperimentazione sul corpo.
Lingua Madre nel suo sviluppo permetterà inoltre di creare dei collegamenti con mondi differenti dal nostro, luoghi in cui il rapporto tra linguaggio creativo e linguaggio politico sono in una zona di pericolo. Il progetto porterà testimonianze di realtà teatrali esempi di buone pratiche, si elaboreranno modalità, esperimenti, indagini sul recente passato, senza trascurare ‘zone di recupero’ dedicate alla satira e alla comicità.
Lingua Madre vuole creare contenuti e linguaggi molteplici, da confezionare con cura in capsule per il futuro, dei ‘message in a bottle’, destinati a tutti, per un hic et nunc, ma soprattutto per chi abiterà strade, piazze, mercati, teatri futuri.
Il LAC attualmente è casa espansa di Lingua Madre, cuore pulsante delle sue azioni e sperimentazioni che ospita nei suoi suggestivi spazi, nutrendone la nascita e lo sviluppo. La produzione dei singoli progetti è appena iniziata e si svilupperà nel corso della primavera; i contenuti del progetto – tutti ad accesso libero – saranno pubblicati su www.luganolac.ch/lingua-madre.Trenodia per uno spaesamento_ph_Associazione Laboratorio corpo di Venezia (2)