Mendes Wood DM è lieta di annunciare due nuove mostre a Villa Era, una storica villa e tenuta del XIX secolo nella campagna italiana, situata vicino a Biella, tra Milano e Torino.
Matthew Lutz-Kinoy: Grand Entrance
L’artista parigino di origine americana Matthew Lutz-Kinoy occupa il piano terra di Villa Era con un progetto site-specific intitolato Grand Entrance. Il punto di partenza del progetto dell’artista è l’idea del Theatrum Mundi e la sua ricerca sui sontuosi festeggiamenti che i Medici erano famosi mettere in scena in tutta la città di Firenze durante il Rinascimento, in particolare per le nozze dell’arciduca Ferdinando I de ‘Medici e Cristina di Lorena nel 1589. Molti elementi architettonici progettati da Bernardo Buontalenti per questo evento esistono ancora insieme a disegni e acqueforti, così come i racconti di questi sontuosi festeggiamenti, tra cui la rievocazione di una battaglia navale che fu messa in scena nel cortile allagato di Palazzo Pitti, che furono ricostruiti in modo elaborato dallo storico Aby Warburg.
La complessa struttura di questi famosi matrimoni celebrati come spettacoli pubblici utiizzava le strade e le città come palcoscenici decorati e incorniciati dove l’architettura esistente veniva imbastita di artifizi, materiali di scena e prospettive immaginate – architettura come teatro e viceversa. Sebbene eventi come questi mettessero insieme aristocrazia e popolo, queste scenografie, prodotte dai più importanti enti e governi dell’epoca, venivano usate da questi ultimi per manifestare il proprio potere, le proprie mitologie e la visione di se stessi, strumentalizzando il popolo attore.
In questo spirito, le gigantesche tele site-specific di Lutz-Kinoy interagiscono con le architetture di Villa Era, che diventa uno sfarzoso spazio scenico, fisicamente connesso all’architettura della casa e ai suoi mobili ma non correlato alla sua storia. Replicando le scenografie degli spettacoli rinascimentali, l’artista mette in discussione il sistema di quinte e maschere utilizzate oggi dai governi per imporre narrative e artifizi mediatici.
Rebel Archives
Al primo piano della villa, la mostra Rebel Archives, a cura di Sofia Gotti, riunisce cinque artiste tra Italia e Brasile di generazioni differenti le cui opere e archivi testimoniano la loro lotta contro strutture patriarcali ed eteronormative. Il progetto dà vita a un dialogo tra cinque artiste dirompenti e celebrate in Biennali tra cui Venezia, San Paolo e Sydney, e mostre al Palazzo Reale di Milano e il Grand Palais di Parigi per la loro resistenza verso un sistema culturale e politico discriminante per classe, razza o genere: Anna Bella Geiger e Rosana Paulino, artiste di Mendes Wood DM, e Mirella Bentivoglio, Nedda Guidi e Clemen Parrocchetti.
In otto sale la mostra raccoglie nuclei di opere sperimentali tra arazzi, disegni, ceramiche, collage e fotografie. Cuore della mostra è uno spazio centrale in cui i materiali delle collezioni personali e degli archivi delle artiste saranno esposti in dialogo con libri rari della biblioteca steineriana di Villa Era: fotografie, libri ed effimeri portano alla luce le molteplici storie di vita e temi condivisi che uniscono le loro pratiche. Qui, l’archivio si manifesta come uno spazio per riscrivere la storia, tracciare connessioni e relazioni inaspettate tra artisti che lavorano in contesti e tempi differenti, ma che hanno condiviso una lotta comune.
Il titolo della mostra rimanda ad una citazione di Marco Scotini sugli archivi femministi e postcoloniali. Questa mostra è possibile grazie alla collaborazione con gli archivi di Mirella Bentivoglio, Nedda Guidi e Clemen Parrocchetti.