“Bodies and Souls” Cassina Projects / Milano

3 Aprile 2023

“Bodies and Souls” presenta per la prima volta a Milano il lavoro di Liao Wen, Wang Haiyang, Pixy Liao, Huang Hai-Hsin e Feng Chen, cinque artisti contemporanei accomunati dal contesto culturale asiatico in cui sono cresciuti e dalla predilezione per il corpo in quanto significato e significante dei lavori in mostra. La collettiva è costituita da una selezione di opere della produzione più recente degli artisti, nonché pezzi creati ad hoc per questa occasione in cui il linguaggio della fotografia coesiste con la pittura, il video, la scultura, fino ad arrivare all’installazione sonora.

Il corpo con tutte le sue contraddizioni, pulsioni, declinazioni, è da sempre protagonista delle rotte estetiche e concettuali dell’arte e del pensiero occidentale, dall’antichità fino ai nostri giorni. Nell’arte classica dell’Asia orientale il corpo è stato spesso nascosto nella sua inafferrabile immaterialità od evocato in maniera indiretta. Ciò deriva dalla predilezione per una visione olistica, atta a sottolineare la perfetta aderenza tra uomo e natura in cui la continuità del corpo microscopico dell’individuo con quello macroscopico dell’ambiente si traduce nella creazione di un unicum ideale. L’arte contemporanea dell’Asia orientale, tuttavia, sin dalla sua nascita ha posto sul corpo un’enfasi inedita, rendendolo visibile, esperibile, malleabile in sé e per sé. Questa tendenza, per esempio, raggiunge all’interno del contesto specificamente cinese il suo apice durante gli anni novanta del secolo scorso grazie alla nascita e all’evoluzione delle prime esperienze di performance art. In termini generali, negli anni 2000 l’attenzione sul corpo abbraccia le complessità socio-culturali che il mondo contemporaneo dell’Asia orientale vive al suo interno e in relazione alla realtà transazionale: la nascita di un’estetica ed etica neo- femminista, la creazione di un’identità sessuale sempre più trasversale e scevra di definizioni, la commistione tra generi che rende la tecnologia un’estensione del corpo e viceversa.

I cinque artisti in mostra sono un prisma attraverso cui leggere le diverse sfaccettature di un panorama composito e che li colloca nel contesto internazionale oltre stereotipi o esotismi.

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