Ula Lucińska e Michał Knychaus sono un duo artistico conosciuto come Inside Job. La loro pratica artistica si basa sull’uso di diversi media e materiali, che spesso portano alla creazione di ambienti specifici e stratificati. Molti dei loro progetti riguardano scenari futuristici e post-catastrofici in cui i fantasmi del passato si mescolano con le speculazioni sul futuro. Il duo indaga i cambiamenti ambientali, sociali e geopolitici che modellano il presente e influenzano l’immaginario dei futuri possibili. Incorporando la finzione come metodologia di lavoro, esplorano il suo potenziale auto-avverante, prevedendo distopie e utopie per valutarne possibilità e limiti.
Per la loro seconda mostra personale a Milano, presentano una recente serie di sculture e assemblaggi. L’opera centrale, “Behind the mouths gate something is stirring, is flickering”, è composta da sei oggetti che pendono dal soffitto su una lunga struttura rizomatica che si snoda anche sul pavimento. Le forme simili a calici sono state realizzate con frammenti di lino, seta e organza tinti a mano e cuciti insieme. La superficie esterna di ogni forma è caratterizzata da una gamma cromatica di tonalità scure come muschio, grigio e marrone. In alcuni punti, si possono vedere glifi difficili da decifrare o frammenti di testi impossibili da leggere. L’interno, è d’altra parte organico, scuro e di colore rosso. L’opera riflette l’ispirazione dal mondo vegetale, in particolare della famiglia delle piante carnivore (Nepenthaceae), specie che cacciano insetti attirandoli con il loro profumo. Un’altra possibile associazione è la forma di un bozzolo vuoto o una muta da cui qualcosa è emerso. Le forme sono state successivamente trattate con cera per sembrare bagnate, screpolate e rivestite da uno strato trasparente. Dall’interno emergono elementi metallici e floreali, caratteristici dell’opera del duo Inside Job.
In “Will Spread” ciò che è associato alla materia chirurgica, meccanica e fortemente industriale incontra elementi organici simili a piante ed elementi delicati e fragili (i ritagli sono progettati per essere molto fini, facili da piegare sotto le dita). Ogni dettaglio delle opere è stato attentamente piegato. Gli assemblaggi lunghi e stratificati realizzati in acciaio inossidabile sono stati creati utilizzando fotografie di cardi che crescono nelle rovine post-industriali contemporanee, immortalate dal duo Inside Job durante le loro esplorazioni. Come in altre opere della precedente serie “Diaphane”, i cardi sono stati giustapposti a forme prese da illustrazioni del manoscritto medievale Voynich del XV secolo. Il manoscritto raffigura specie vegetali ancora oggi non riconosciute, mettendole in relazione con temi alchemici e astrologici. Alcune teorie suggeriscono che si riferisca a pratiche magiche, esoteriche e alla possibile unione tra l’uomo e le piante. In questo modo gli elementi vegetali del mondo reale sono combinati con quelli fittizi e speculativi.
Per ottenere tagli precisi, simili a gioielli, è stata impiegata una macchina da taglio laser industriale. L’utilizzo di macchinari industriali, destinati alla produzione in fabbrica al fine di creare oggetti unici e delicati, è una caratteristica distintiva del lavoro di Inside Job. I pezzi ottenuti dal processo della macchina vengono poi assemblati, modellati, piegati e lucidati a mano. Un dettaglio significativo sono le bruciature che appaiono in alcuni punti sulla superficie dell’acciaio, che ricordano la ruggine o il sedimento organico. Appaiono come il risultato di un errore intenzionale della macchina e in parte controllato.