Il Collezionista / Una conversazione con Mauro De Iorio di

di 17 Aprile 2025

“Il Collezionista” è una sezione strutturata in una serie di interviste alle personalità che costituiscono il collezionismo italiano, è un campionamento di attitudini, gusti, visioni che mostra la varietà e le peculiarità delle collezioni.

Cristiano Seganfreddo: Come hai iniziato a collezionare arte? Colpo di fulmine o lenta ossessione?
Mauro De Iorio: Decisamente lenta ossessione.

CS: Qual è stata la tua prima opera? Te la ricordi ancora?
MDI: La mia prima opera significativa è stato l’Orfeo di Giulio Paolini.

CS: Collezionare è più istinto o strategia?
MDI: Di sicuro istinto.

CS: C’è un’opera che hai inseguito a lungo e poi hai perso? O peggio…rifiutato e poi rimpianto?
MDI: Più di una, sia inseguita e poi persa, Jana Euler, che rifiutata e poi rimpianta, Antonio Oba.

CS: Cosa ti fa dire “questa la voglio” in un secondo?
MDI: La forte emozione che suscita in me.

CS: Un artista sottovalutato su cui punteresti tutto?
MDI: Francamente non me ne viene in mente uno in particolare: sottovalutati ce ne sono molti ma non punterei tutto su un unico artista.

CS: Cosa pensi del mercato dell’arte oggi? Giungla o parco giochi?
MDI: Direi un misto di giungla e parco giochi.

CS: Meglio una collezione coerente o un mix di sorprese?
MDI: Meglio una collezione coerente con la personalità del collezionista.

CS: L’opera più folle che possiedi?
MDI: Un autoritratto di Mattia Moreni del 1991 in cui si dipinge con attributi sessuali femminili.

CS: Se dovessi salvare solo un pezzo della tua collezione, quale sarebbe?
MDI: Se dovessi salvarne solo uno credo che salverei l’Orfeo di Paolini: il primo amore non si scorda mai.

CS: Arte e investimento: binomio o falso mito?
MDI: Non sono la persona più indicata per rispondere a questa domanda in quanto non ho mai acquistato un’opera d’arte pensando di fare un investimento, per me sarebbe come mettere il carro davanti ai buoi.

CS: Meglio scoprire nuovi talenti o inseguire i grandi nomi?
MDI: Preferisco cercare nuovi talenti, ma l’uno non esclude l’altro.

CS: Hai mai comprato un’opera e poi cambiato idea?
MDI: Più di una volta.

CS: Dove finisce il collezionista e inizia il mecenate?
MDI: Sono molto scettico sul mecenatismo disinteressato e gratuito dei collezionisti.

CS: L’arte che ami di più è quella che capisci o quella che ti sfida?
MDI: Quella che mi sfida.

CS: Se dovessi spiegare la tua collezione in tre parole?
MDI: Emozionale, poliedrica, autoanalitica.

CS: Cosa manca ancora alla tua collezione dei sogni?
MDI: Nuovi sogni da collezionare.

CS: Il consiglio che daresti a chi vuole iniziare a collezionare?
MDI: Comperare solo opere che ti emozionano e che metteresti volentieri nella casa in cui vivi.

CS: C’è un pezzo che hai visto in un museo e avresti voluto portarti a casa?
MDI: Quasi tutte le opere della collezione Pinault ma ho una casa troppo piccola.

CS: Cosa rende un collezionista…un vero collezionista?
MDI: Quando, vedendo le opere della sua collezione, si riesce a capire la sua personalità.

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