“The best shopping ever!”. Così apriva la mail Valeria Napoleone per invitarmi alla vendita fund raising organizzata nel Myfair dallo Studio Voltaire. Wow! Una vera first choice! Tipo quella tanto ambita di Art Basel… Sì, poiché l’apertura al pubblico era prevista per il giorno successivo. Tale privilegio mi è sembrato un ottimo spunto per iniziare ad acquistare i primi regali di Natale… Alle ore 12 del 10 novembre ero a Bruton Place 19 ad aspettare la mia amica, da sempre loro entusiasta sostenitrice, per entrare insieme nel piccolo tempio delle edition, un temporary shop, che Joe Scotland aveva elegantemente allestito con il suo dinamico gruppo di artisti e curatori.
Sotto un cielo di Londra inaspettatamente blu, Valeria arrivava puntuale con Stefania, sua gemella, stilista che normalmente abita a New York. Total look Issey Miyake, molto colorate, allegre, bellissime e super disponibili non solo ad acquistare ma anche a vendere i piccoli capolavori donati dagli artisti.
Raramente mi sono così divertita. L’offerta era vastissima, si poteva trovare di tutto: dalla carta pacchi, al porta Kleenex, una coperta disegnata ad hoc, e poi bicchieri, sculture, acquerelli, foulard, magliette a soggetto erotico, incisioni, quadri, piccoli tavoli, collage, canovacci da cucina, tazze da tè, biglietti di auguri e bambole di pezza. Tutti oggetti realizzati da artisti che da oltre 17 anni generosamente supportano il Voltaire e le sue numerose iniziative, “mostre, programmi di residenza, pubblicazioni.”
I prezzi partono da 3 fino a 18 mila sterline. Gli artisti coinvolti sono straordinari. Solo per citarne alcuni: Ryan Gander, Enrico David, Steve Claydon, Martino Gamper, Jim Lambie, ecc. Confesso che molti di loro mi erano del tutto sconosciuti e dunque ora mi impegnerò a conoscerli meglio e a studiarne il lavoro in maniera più approfondita, ma in ogni caso non sono stata capace di resistere a tante tentazioni così accessibili.
È stato molto illuminante questo primo approccio con lo Studio Voltaire, questa dimensione di indipendenza mi ha lasciato il ricordo di una bellissima energia, un grande senso di libertà che ha stimolato in me la voglia di sostenerli e il desiderio di collaborare con loro. Sto seriamente valutando la possibiltà di aderire alla loro membership. Spero davvero che il prossimo anno anche io potrò partecipare ai turni del selling, e potrò indossare il camice tutto speciale realizzato ad hoc per l’occasione. È color biscotto con il logo ricamato in verde scuro, rigorosamente. Nulla è lasciato al caso, anche la carta pacchi è stata disegnata con il piccolo rombo verde.
Molto contagioso questo entusiasmo e molto rilevante l’attività di uno spazio indipendente interamente gestito da artisti.Lasciamoci coinvolgere, “bisogna coltivare il proprio giardino”. Così ci invitava a pensare Voltaire nell’ultima riga del suo Candide.