Daniela Ambrosio: Dove sei cresciuta?
Dina Danish: Sono nata a Parigi, ma sono cresciuta al Cairo. A 24 anni sono andata a studiare a San Francisco, poi mi sono trasferita ad Amsterdam per una residenza alla Rijksakademie.
DA: Nel tuo lavoro il concetto di errore e di fraintendimento è fondamentale. Mi ricorda la sensazione che si prova parlando un’altra lingua, quando a un certo punto devi fermare la tua lingua per trovare le parole giuste e la giusta pronuncia.
DD: Un paio di settimane fa, credo di aver letto, sentito o inventato questa teoria: le persone che comunicano in una seconda lingua sono meno portate a essere fraintese rispetto agli altri. Questo perché sono più consapevoli della definizione di ogni parola che essi pronunciano o scrivono. Parlare nella nostra lingua madre, del resto, è un gesto automatico, in cui la consapevolezza dei significati e la definizione delle parole è diventata troppo astratta. La mia mente e forse la mia poca memoria mi portano a credere che questa teoria è uno studio accademico piuttosto rilevante anziché una semplice diceria. Ed è esattamente questo processo cognitivo a interessarmi. A chi importa che questa informazione sia vera e rilevante o fuorviante? In molti casi nel mio lavoro, situazioni come queste sono rivelazioni fondamentali.
DA: Karma Chameleon, You Come And Go, che è il titolo di uno dei tuoi lavori, ma anche il titolo di una canzone di Boy George, gioca sull’aspetto fisico e grammaticale delle parole “Here and Now” (Qui e Ora, NdT). Di cosa si tratta? Di una riflessione sulla distanza, sulla duplicità, o sull’ambivalenza dell’esistenza?
DD: Karma Chameleon, You Come And Go è concepita come un’istruzione impartita al pubblico (che possono essere persone, oggetti, tutto ciò che si muove, ecc), e mostra come la lettera T può cambiare la posizione e il significato di una parola. La lettera T, che è proiettata sul muro accanto alla parola “here” dà alla parola la possibilità di comportarsi come un camaleonte, di trasformarsi. La lettera T, sotto forma di proiezione luminosa, fornisce una definizione fisica della parola “there”, lì. La parola quindi cambia attraverso il movimento delle cose, non attraverso la sua enunciazione. Senza la presenza di cose in movimento di fronte alla parola, la definizione è ancora indipendente e definisce fisicamente se stessa.
DA: Sei stata in residenza alla Fondazione Spinola Banna durante il programma di residenze internazionali Resò promosso dalla Fondazione CRT e hai inoltre vinto il prestigioso premio illy Present Future. Qual è il tuo rapporto con l’Italia? E come è andata l’esperienza di residenza?
DD: Partecipare a Resò e vincere il Premio illy è stato per me un onore. Il lavoro presentato ad Artissima era il lavoro che ho realizzato durante la residenza. Credo che questa esperienza mi abbia dato l’opportunità per fare non solo il mio ingresso nella scena artistica italiana, ma sia stato anche un luogo perfetto in cui ho avuto la possibilità di focalizzarmi sul mio lavoro.
DA: Nel tuo video Halim: The Dark Whistling Nightingale, uno dei più famosi cantanti egiziani, durante un’esibizione, viene disturbato da un fischio del pubblico. È qualcosa di ironico, ma anche, in un certo senso, di drammatico, perché riusciamo a percepire chiaramente il suo disagio e la sua irritazione. Mi puoi dire come è nato questo lavoro?
DD: Questo concerto mi ha intrigato per molto tempo. Nel bel mezzo del canto di questa bellissima, tragica canzone, il cantante si ferma, parla al suo pubblico e riceve in cambio dei fischi. Mi sono ritrovata a cercare di dare una spiegazione a questo comportamento. Il video che ho realizzato è un’interpretazione casuale di ciò che io penso sia accaduto. Ma dato che questo concerto resta per me un mistero, ho voluto andare più a fondo.
DA: Nel tuo lavoro, qual è la tua priorità? Il testo o l’immagine? L’errore o la sua reiterazione?
DD: Io spero che le cose che vedo, ascolto e leggo siano più efficaci l’una con l’altra. E spero che, se ripeto degli errori, di ripeterli bene.
DA: A cosa stai lavorando ora e quali sono i tuoi progetti per il futuro?
DD: In questo momento sto concentrando l’attenzione sul doppiaggio di attori hollywoodiani italo-americani. In particolare sono interessata a Giancarlo Giannini e a Ferruccio Amendola che hanno prestato la voce a grandi celebrità. Sono inoltre affascinata dall’utilizzo della gomma da masticare e dal suo uso simbolico nell’arte e nel cinema.