La nostra presenza online è pervasa dalla solitudine. Anche le schede madre e Flash richiedono il tatto. Pensa alla passione ogni volta che mi clicchi dentro di te. Sogna con me prima del crash.
–– Ruby
“Born Sexy Yesterday” è un termine proposto da Jonathan McIntosh (il cui alias su YouTube è Pop Culture Detective) per un tropo femminile, onnipresente nella fantascienza. Il personaggio Born Sexy Yesterday è immediatamente riconoscibile come un extraterrestre dotato di occhi grandi e una mente fanciullesca nel corpo di una donna adulta. Come Leeloo ne Il quinto elemento (1997) di Luc Besson: bellissima, saggia ma totalmente inesperta di come va il mondo, la sua intelligenza si può definire aliena ma il suo aspetto è conforme agli standard di bellezza terreni. E come il suo corrispettivo della cinematografia indie, la “Manic Pixie Dream Girl” (ovvero la ragazza dei sogni, un po’ matta, un po’ fata), Born Sexy Yesterday è particolare nella sua stranezza in un modo irresistibile – una fantasia in attesa di essere consumata da un interesse amoroso (maschile) cui è inevitabilmente associata. Spesso è dotata di un talento speciale, come saper combattere o essere abile nel calcolo, ma quando si tratta di convenzioni sociali, è amabilmente sfortunata. Una sintesi provocatoria per questa serie di tratti può essere ritrovata in Tron: Legacy (2010) quando il genio programmatore (uomo) di Cora – un algoritmo isomorfo in forma femminile – la descrive come “profondamente ingenua e d’altra parte incredibilmente saggia”. Cosa potrebbe ritrarre meglio i desideri contrastanti proiettati sull’identità e sulla sessualità femminile? La figura di Born Sexy Yesterday è ancorata all’incubo di una donna saggia ed esperta, che è nata sexy e sa come trarne vantaggio.
Nei suoi lavori degli anni Sessanta, Lynn Hershman Leeson (Stati Uniti, 1941; vive a San Francisco) ha schernito e rovesciato le pulsioni – dalle più ordinarie alle più degenerate – su cui si fonda questa fantasia. Questo implica la scissione tra il corpo fisico e l’identità manifesta. Per il suo più celebre esperimento nell’ambito dell’inventare o “dare vita” a nuove identità, Leeson visse una vita parallela dal 1973 al 1978 come un personaggio di nome Roberta Breitmore. Roberta, diversa da Leeson per via di una parrucca e un make-up caratteristici, era un individuo autonomo, dotato del suo appartamento, terapista e relazioni. Con il tempo è poi stata scomposta in diverse Roberta, interpretate da altri.
Nel 1996, Roberta si è manifestata di nuovo come CybeRoberta, una bambola dall’aspetto di bambina con una telecamera che spunta dall’incavo degli occhi. Accanto alla sua bambola “gemella” Tillie, CybeRoberta trasmetteva costantemente a un sito web immagini di spettatori che ne scrutavano lo sguardo. Queste bambole, modelli originari di identità femminili con l’aspetto di bambine, sono ricorrenti nella pratica di Leeson. Ma con l’avanzare della tecnologia, sono avanzate anche le scoperte dell’artista sugli avatar, con esperimenti più recenti come l’installazione Infinity Engine (2014) che si avvalgono delle possibilità offerte dall’ingegneria genetica per l’auto-creazione.
Se, in un’era di intelligenze artificiali e tecnologie genetiche, nascere significa essere creati, la riproduzione sta nel processo di emancipazione dalla categoria di lavoro “naturale” femminile. Tuttavia, quando l’ingegneria sulla vita è percepita come un atto “culturale” di produzione, è presumibilmente associata a un’area di competenza maschile – risultando in una progenie poco creativa. Si veda Born Sexy Yesterday. Nel caso dell’intelligenza artificiale, pare che il genio maschile abbia un’immaginazione piuttosto ristretta, delimitata da una serie di timori. In fondo, la paura delle macchine autonome in quanto differisce dalla paura delle donne autonome?
Teknolust (2003) di Leeson presenta una visione della riproduzione creativa, allegra e slegata da tali paure, il cui personaggio principale si scinde in quattro identità, tutte interpretate da Tilda Swinton. La prima, Rosetta Stone, è un bioingegnere, genio, nerd e vergine, creatrice di tre intelligenze artificiali modellate a sua immagine: Ruby, Olive e Marinne. Rosetta tiene l’esistenza di queste ultime segreta, sostenendo con i suoi colleghi maschi che le sue teorie di creazione di tali “automi auto-replicanti” sono ancora ad uno stadio ipotetico. Non vorrebbe spaventare i ragazzi.
Le sorelle dall’intelligenza artificiale, che vestono completi monocromatici rosso, verde e blu corrispondenti ai loro nomi, sembrano intrappolate nel sistema informatico, fatta eccezione per Ruby, impegnata costantemente in missioni nel mondo reale per ottenere sostentamento. Per sopravvivere, tutte e tre necessitano di iniezioni regolari di sperma. Ruby lo ottiene da uomini che seduce senza fatica usando estratti di film classici romantici reperiti sull’Internet. Apparentemente, trae anche profitto dal tenere i server attivi grazie alla sua presenza notturna come camgirl sul portale Ruby’s E-Dream Portal, in cui recita versi malinconici. La sua presenza mistica e seducente ha reso il portale del sito uno dei più popolari della rete. Così popolare che Rosetta la mette in guardia: “comportati in maniera un po’ più robotica,” le dice, “nessuno deve sapere che sei reale!”.
Tuttavia l’essere reale di Ruby viene svelato quando i suoi compagni sessuali iniziano a manifestare i sintomi di un’infezione virale: impotenza e un codice a barre inciso sulla fronte. Il primo sintomo è più sconvolgente per gli uomini: “Non me ne importa dei numeri!”, urla uno in quarantena. Costellato di prese in giro sui simboli della femminilità e dell’identità, Teknolust è una storia di liberazione sessuale più che di dipendenza sessuale. Invece che essere “nata sexy”, senza alcuna abilità sessuale socialmente appresa, sedurre gli uomini è esattamente ciò in cui Ruby eccelle. Il suo personale salto di qualità deriva da una relazione amorosa con un uomo in cui è lei a insegnare a lui come ci si comporta a letto, scoprendo un’intimità in cui il sesso non è che uno dei componenti.
Leeson aveva precedentemente assegnato una parte a Swinton in Conceiving Ada (1997), in cui una scienziata dei computer ossessionata della pioniera Ada Lovelace viaggia nel tempo, nel Diciannovesimo secolo, per comunicare con lei attraverso un mandatario fittizio, un’intelligenza artificiale. La storia di Lovelace è tragica: senza il diritto legale di controllo sulla sua riproduzione, ha sofferto a causa di ripetute gravidanze ed è morta prematuramente a causa di un cancro uterino. È stata privata della libertà di esercitare la sua genialità informatica, per la quale era vista o come un’ignara dilettante o come un’eretica. “Non sono per nulla certa che vivere a metà sia meglio che non vivere affatto”, dice l’Ada di Leeson – un’affermazione ugualmente applicabile a un’intelligenza artificiale femminile privata della sua forza. Ma in Conceiving Ada, la protagonista scopre un modo per dare a Lovelace una seconda vita. Trasferendo la coscienza di Ada nel suo DNA, prende avvio la gestazione di una figlia: la reincarnazione di Ada con la mente brillante di una scienziata informatica in un corpo di bambina. In altre parole, l’inversione esatta di Born Sexy Yesterday.
Conceiving Ada è un chiaro precursore di Teknolust, non solo per l’attenzione all’impersonificazione di scienziate donne ma anche per il modo in cui si concepisce, in maniera innovativa, la riproduzione come invenzione: la riproduzione di un individuo attraverso mezzi artificiali; la riproduzione identitaria attraverso le intelligenze artificiali; la riproduzione di idee – non solo di geni – attraverso le generazioni future.
Ruby di Teknolust ha condotto un’ulteriore vita sotto forma di “chatbot” in Agent Ruby’s E-Dream Portal (2002), un sito dove è perennemente impegnata a chattare, imparando, ricordando ed emozionandosi. Leeson ha poi creato un robot di nome DiNa con abilità comunicative ancor più avanzate. “Gli uomini sembrano apprezzare di più Ruby”, dice Leeson in un’intervista del 2005. “È più divertente e stramba, mentre si sentono intimoriti dall’intelligenza di DiNa”.
L’identità è un’intelligenza artificiale: quest’idea non è nulla di nuovo e nulla di speciale per i progressi tecnologici. Siamo tutti individui molteplici e, in un certo senso, inventati, e la libertà di invenzione e riproduzione è fondamentale per la nostra condizione. Ruby acquisisce la sua libertà “sotto forma di polifonia”, per citare Peter Weibel.
Tale polifonia è ciò che il personaggio di Born Sexy Yesterday non possiede e ciò che Leeson e i suoi personaggi raggiungono. È solo una questione di tempo prima che Ruby si reincarni di nuovo, più forte e intelligente. Il futuro è pregno di possibilità.