Invenzioni linguistiche idiosincratiche, enunciate attraverso usi altrettanto peculiari della voce, sono sempre state elementi caratterizzanti di chi – in diversi contesti ed epoche storiche – è stato definito sciamano, maga, cantastorie, incantatore… poeta. In Malelingue, Idioletta rende omaggio a queste madri e padri putativi con alcune trascrizioni delle loro testimonianze orali.
•
Mercedes McCambridge inizia la sua carriera di attrice negli anni ’30 come voce in numerosi radiodrammi, per poi debuttare sul grande schermo in “Tutti gli uomini del re”, per il quale vince l’Oscar. Nel 1973, dopo anni recitazione in ruoli minori segnati dalla lotta contro l’alcolismo, torna in una parte da protagonista con “L’esorcista”, dove presta la voce al demone nel corpo della bambina. Per ottenere un effetto polifonico sovrumano, la McCambridge si è sottoposta a condizioni di stress inusuali per la mera performance vocale – esercizi di controllo del corpo che invece costituiscono un metodo più consolidato nel lavoro attoriale: si è fatta legare collo, polsi e gambe, ha fumato eccessivamente, ingoiato uova crude e bevuto whisky alla presenza di un confessore.