Malelingue / Paolo Poli

4 Agosto 2017

Invenzioni linguistiche idiosincratiche, enunciate attraverso usi altrettanto peculiari della voce, sono sempre state elementi caratterizzanti di chi – in diversi contesti ed epoche storiche – è stato definito sciamano, maga, cantastorie, incantatore… poeta. In Malelingue, Idioletta rende omaggio a queste madri e padri putativi con alcune trascrizioni delle loro testimonianze orali. Oggi, l’ultimo episodio della rubrica.

Paolo Poli necessita di poche presentazioni. Il suo lavoro di attore in Italia è ampiamente riconosciuto per le sue qualità di comico dalla forte vena poetica, onirica, di una tenerezza quasi grottesca. I giochi linguistici che caratterizzano il suo stile comico ricordano quelli di un Palazzeschi en travesti, ed è proprio alla figura del “saltimbanco dell’anima” che si può allacciare una filiazione possibile. Divulgatore della tradizione orale, vernacolare, volgare, tanto quanto dedito alla riscoperta di autori dimenticati della letteratura, è anche voce di molti “Raccontastorie” – grazie ai quali le generazioni più giovani hanno avuto la fortuna di conoscerlo. Nel 1975 interpreta Lewis Carroll in una puntata del programma di Rai Radio 2 “Le Interviste impossibili”, dove, su testo di Nelo Risi, conversa con la sua Alice.

 

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