Moto ondoso stabile Z2O Sara Zanin / Roma

6 Febbraio 2018

“Moto ondoso stabile” è il titolo della mostra curata da Davide Ferri presso la galleria Z2O di Roma che vede aprotagonisti le variazioni pittoriche di Jinn Bronwen Lee, Neil Gall, Rezi van Lankveld, Nazzarena Poli Maramotti, Alessandro Sarra e Jessica Warboys. Preso in prestito da un racconto di Anne Tyler, il titolo si sofferma sulla natura del mezzo pittorico, definendolo poeticamente.
La mostra esplora proprio quei gesti che diventano cifre stilistiche, le spazialità che trasformano la superfice della tela ridefinendo i suoi confini, la dimensione stratificata del dipinto come nuova presenza. Così nei Sea Paintings (2011) di Warboys, il cui lavoro oscilla tra processo e azione, controllo e imprevedibilità, il paesaggio si fa segno. Una battaglia tra il colore e l’immagine impressa è quella condotta da Poli Maramotti, le cui tele rievocano dettagli di paesaggi settecenteschi: gesto, materia e colore si fondono per dare luce a nuove sensibili composizioni astratte. Anche le serie di tele ovali di Bronwen Lee sembrano combattere con se stesse. Le composizioni condizionate dalle loro stesse superfici, generano forme che rimandano ad una memoria iconografica, diventando apparizioni. Gli strati di pittura sulle tavole di Sarra sono invece intaccati da sottili linee, rivelando la varietà di colori che compongono l’ingannevole monocromo. Illusori anch’essi, ma con l’uso di codici espressivi radicalmente opposti, sono i lavori di Gall. Il suo approccio fotopittorico porta alla costruzione di tele che sembrano dischiudere una terza dimensione. Forme scivolose con le sembianze di sagome quasi-scultoree popolano i suggestivi dipinti di van Lankveld. Abbozzati frammenti di figure emergono dai quadri che l’artista costruisce versando i pigmenti su tavole appoggiate a terra che modella rotando la superfice pittorica.
Ogni pennellata in “Moto ondoso stabile” restituisce uno spazio visibile nel quale identificare il percorso del mezzo pittorico: approcci linguistici differenti, generanti stili e ricerche, che contribuiscono alla stesura di un testo che sarà sempre in divenire.

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