“Forme uniche nella continuità dello spazio” è la collettiva sulla pittura figurativa contemporanea ideata e curata da Luigi Presicce e ospitata da RizzutoGallery di Palermo. A partire dall’omaggio a Boccioni, dichiarato dal titolo della mostra, la galleria accoglie le opere di undici artisti, che pur muovendosi in diverse direzioni, sono capaci di mostrare come la pittura sia un linguaggio aperto a sempre nuove interpretazioni e possibilità.
Thomas Berra, Maurizio Bongiovanni, Giovanni Copelli, Gianluca Di Pasquale, Pesce Khete, Valerio Nicolai, Aryan Ozmaei, Vera Portatadino, Luigi Presicce, Andrea Salvino e Davide Serpetti sono i protagonisti di un percorso espositivo avvincente in cui è cruciale il rapporto trasversale e simbiotico tra figura e spazio, inteso, quest’ultimo, non solo come contesto ma anche come campo di relazioni.
In occasione del finissage della collettiva verrà presentato un libro d’artista che raccoglierà i disegni delle opere di Forme uniche nella continuità dello spazio eseguiti da Presicce, ulteriore indagine sulle pratiche artistiche della pittura e del disegno e su quello “sguardo pittorico” comune agli artisti in mostra.
Dal tema vegetale di Thomas Berra ai dettagli botanici alternati ad elementi astratti di Vera Portatadino, dalle epifanie immaginifiche di Davide Serpetti agli interni intimisti di Aryan Ozmaei, dalle composizioni armoniose di Gianluca Di Pasquale a quelle nervose e ossessive di Giovanni Copelli, dalle visioni oniriche di Maurizio Bongiovanni ai pannelli dal segno spiccatamente espressivo di Pesce Khete, dalla “Donna che dipinge” di Valerio Nicolai a Serge Gainsbourg ritratto da Andrea Salvino per passare alle opere intensamente simboliche di Luigi Presicce, che chiude la collettiva con “Impressione. Meno quattro. Mi piace stari sulu”. Il denso percorso pittorico ideato da Presicce, attivo nella duplice veste di artista e curatore, pone in essere un dialogo serrato tra i lavori esposti e un confronto indiretto tra questa selezione e una scultura fortemente iconica come quella di Boccioni attraverso un nucleo compatto, seppur a tratti dissonante, di opere che si muovono nello spazio della galleria e innescano una riflessione, non banale, sulla pittura di oggi.