Manifattura Tabacchi presenta God Is Green, il festival dedicato alla sostenibilità e al futuro

12 Ottobre 2020

Parte God Is Green, festival dedicato alla sostenibilità e al futuro realizzato e prodotto da NAM – Not A Museum, il programma d’arte contemporanea di  Manifattura Tabacchi. SUPERCATASTROFE – Quali storie per la fine del mondo è il titolo di questa terza edizione curata da NERO, con la partecipazione di  Medusa, Not, Parasite 2.0, Threes, Andreco, Clara Ciccioni, Federica Timeto e  Miriam Tola.

Dal 9 al 18 ottobre 2020 Manifattura Tabacchi torna a sensibilizzare il pubblico con God is Green, proponendo all’interno dei suoi spazi un percorso articolato, tra video, suoni, testi e parole che riflettono sull’emergenza climatica e sull’impatto dell’uomo sulla Terra, per immaginare pratiche e strategie utili a «sopravvivere in un pianeta infetto» (secondo le parole della filosofa Donna Haraway). SUPERCATASTROFE punta infatti a raccogliere e a mettere a confronto tra loro alcuni dei più interessanti esponenti tra artisti, pensatori, attivisti e operatori culturali che anche nel nostro Paese hanno cominciato a riflettere in maniera originale sull’Antropocene, l’era geologica irrimediabilmente segnata dalla presenza dell’uomo.

Queste le premesse con le quali NERO – casa editrice che promuove, in diversi ambiti e formati, linguaggi, pratiche artistiche e pensiero speculativo – introduce l’idea e i concetti alla base del festival:
«La pandemia del 2020 e le torride estati a cui ci ha abituato l’emergenza climatica sono sintomi di una catastrofe già in atto e contro la quale poco possono fare green economy e qualsivoglia riconversione “sostenibile”. È una catastrofe che obbliga il genere umano a porsi quesiti finora impensabili: siamo davvero sull’orlo dell’estinzione? Come è possibile sopravvivere in un pianeta esaurito dalla mano dell’uomo? Quali legami è possibile tessere nel pieno dell’apocalisse ambientale ma anche politica, economica e sociale di oggi?»

A sostegno di questo scenario, SUPERCATASTROFE assume la forma di una mostra “iperoggetto” – concetto con il quale il filosofo ed ecologista Timothy Morton descrive un particolare genere di “oggetti” che in parte sfuggono al controllo dell’uomo, dei quali possiamo solo intuire i confini, ma di cui non avremo forse mai una visione completa e chiara – e presenta all’interno degli spazi di Manifattura Tabacchi un archivio mediatico che invita a riconsiderare la relazione tra Uomo e Natura, coinvolgendo il pubblico in un ambiente immersivo.

«Un iperoggetto può essere un buco nero. Un iperoggetto può essere il centro petrolifero nell’area di Lago Agrio, in Ecuador, o la riserva di Everglades in Florida. Un iperoggetto può essere la biosfera o il sistema solare. Un iperoggetto può essere la somma complessiva di tutto il materiale nucleare presente sulla Terra.» Iperoggetti (NERO Editions, 2018)

L’allestimento stesso è parte della mostra. A curarlo, il collettivo di arte e architettura Parasite 2.0, che attraverso l’uso di scarti e rifiuti rielaborati e l’impiego di pigmenti fluorescenti mira a riflettere sul rapporto tra habitat naturale e intervento umano. All’interno del percorso espositivo di Parasite 2.0 trova spazio un’ampia selezione di video a cura di Medusa, la principale newsletter italiana sull’Antropocene, che ha scandagliato il web e gli archivi di YouTube per comporre uno straniante ritratto del pianeta al collasso. Ad accompagnare lo spettatore ci sarà anche un articolato sound collage che mette insieme le ricerche di Threes nel campo della sperimentazione musicale elettronica e della sostenibilità ambientale, mentre la selezione di libri e letture a cura di Not diventa una piccola biblioteca ideale a uso e consumo del pubblico, che potrà liberamente consultare i volumi scelti per l’occasione.

I temi di SUPERCATASTROFE verranno approfonditi a livello teorico durante due appuntamenti di dibattito con il pubblico: il 9 ottobre alle ore 19.30 si terrà un talk con le ricercatrici e studiose Clara Ciccioni, Federica Timeto e Miriam Tola, che collegheranno la nozione di Antropocene al pensiero di Donna Haraway, filosofa americana, tra le principali teoriche del nostro tempo; il 10 ottobre alle ore 18.00, la performance-lecture dell’artista e ingegnere ambientale Andreco, che ragionerà sulla relazione tra arte, scienza, ambiente e futuro nel pieno della crisi ambientale e pandemica.
Nel loro insieme, i protagonisti di SUPERCATASTROFE esploreranno le possibili “storie per la fine del mondo”, abbracciando la complessità e la frammentazione del nostro mondo contemporaneo, restituendo allo spettatore la possibilità di farne un’esperienza contingente, in modo libero e personale.

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