MAXXI presenta: Paolo Icaro in conversazione con Lara Conte

16 Novembre 2020
Paolo Icaro, Spiette, 36, 1991. Installazione in situ, 36 elementi: gesso e vetro a specchio. Collezione MAXXI. Fotografia di Musacchio, Ianniello & Pasqualini. Courtesy MAXXI, Roma.

Un programma di incontri pensati per approfondire le tematiche e i processi ideativi che si celano dietro la selezione di opere nella mostra “Senzamargine. Passaggi nell’arte italiana a cavallo del millennio“.
Grazie alle testimonianze dirette e alla partecipazione di critici, curatori e studiosi, gli appuntamenti sono occasione per dialogare e riflettere sull’evoluzione del linguaggio artistico degli ultimi quarant’anni.

Nel terzo incontro si ripercorre la carriera dell’artista Paolo Icaro a partire dall’opera Spiette, 36 (1991) allestita, per la prima volta a dimensione ambientale, nella mostra senzamargine. Realizzata nel periodo successivo al soggiorno statunitense dell’artista, l’opera è un chiaro esempio della sua capacità di integrare alla scultura una riflessione tanto sui suoi caratteri spaziali quanto sui suoi aspetti temporali e mentali. Nelle parole di Lara Conte, docente presso l’Università Roma Tre e studiosa del lavoro di Paolo Icaro, l’artista “esplora lo spazio: uno spazio da esperire col corpo, da misurare in senso fisico e mentale, da ricercare nel divenire del tempo. Uno spazio da raccontare, dove progetto e accidentalità, sacrale intimità e sottile ironia si fondono, conducendo la ricerca verso un continuo faredisfarerifarevedere della forma e del pensiero”.

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