“La maestria del fatto a mano come codice e valore senza tempo”. È la prima frase che viene comunicata dalla Maison Valentino ai suoi spettatori prima della sfilata. In un momento senza precedenti come questo, anche la moda deve resettarsi e reinventarsi. Questo è quello che ha provato ad ottenere Valentino, reinterpretando il tempo e unendo gli spazi barocchi della Sala Grande della Galleria Colonna a Roma alle tonalità forti della collezione.
Per la collezione Haute Couture Primavera-Estate 2021, Pierpaolo Piccioli ha collaborato con Robert Del Naja, musicista e leader dei Massive Attack nonché artista anche noto come “3D”, che ha curato la musica per lo show filmato nella Sala Grande. La loro collaborazione non termina qui, poiché Del Naja ha prodotto un’opera audiovisiva per la nuova collezione. Il progetto, intitolato Code Temporal, esplora il processo creativo dietro l’ultima collezione Haute Couture della casa italiana.
Presentato il 26 gennaio il cortometraggio – una collaborazione tra Del Naja, l’artista Mario Klingemann e Piccioli –, che condivide lo stesso titolo dell’ultima collezione haute couture, mostra l’evoluzione della collezione, rituali di sartoria e alcune fotografie in time-lapse. Tuttavia, per dare al corto un tocco più sperimentale, Del Naja ha fatto filmare e osservare l’intero processo da algoritmi di apprendimento automatico. Dopo avere osservato ripetutamente il processo creativo della collezione, questa intelligenza artificiale ha poi avuto un ruolo nel montaggio finale: Klingemann ha istruito reti neurali a montare spontaneamente il processo di creazione. Nel corso del cortometraggio, lo spettatore viene coinvolto da una serie di citazioni di artisti, scrittori, filosofi e matematici del passato che si intersecano ai delicati movimenti delle sarte dell’atelier. La frase di apertura è di Ada Lovelace, la quale sostiene che “Il motore analitico tesse schemi algebrici proprio come il telaio Jaquard tesse fiori e foglie”. Può essere interpretata come un’allusione alla lunga e meticolosa collaborazione con Del Naja e Klingemann, che hanno unito intelligenza artificiale e creazione sartoriale per realizzare un’opera d’arte.
Secondo Valentino, questa collisione tra la tecnologia dell’intelligenza artificiale e l’artigianato dell’atelier è un commento alle “simmetrie tra sistemi appresi e trasgressione umana”, e un esempio di cosa significhi maestria nella moda nel ventunesimo secolo.
Qualunque sia il ragionamento e la tecnologia dietro il progetto, Piccioli e gli artisti sono riusciti a mostrare ed esaltare la maestria delle sarte e degli artigiani di Valentino, i passaggi minuziosi e la passione necessarie per creare una collezione couture. Il codice temporale di questo processo di creazione, diventa così una narrazione digitale nella collaborazione tra moda, arte e musica.