“Fortunes Guide to Government Contracts / Prayers for Pandrogeny & Breaking Sex” riflette sulle connessioni fra politica e sessualità, sondando la dimensione sensibile ed emotiva di una possibile classe politica trans-personale e sovranazionale.
La mostra si sviluppa lungo due assi: quello verticale presenta cinque stampe foto-litografiche di Eduardo Paolozzi, quello orizzontale nove preghiere di Genesis P-Orridge. Vari interventi scultorei di Jacopo Mazzetti attraversano lo spazio, trasformando la mostra in un’unica installazione organica.
Le due foto-litografie del 1965 di Paolozzi, intitolate Fortunes Guide to Government Contracts, raffigurano una serie di pattern molecolari che ricordano display di biohacking e manipolazione genetica. Ogni opera sostiene due micro spirali metalliche appese a capelli umani. Questi piccoli dispositivi impiegati nell’industria di alta precisione sono comunemente usati per monitorare grandi quantitativi di dati su pressione e temperatura. Nel 2020, se la tua temperatura corporea è superiore a 37°c, le porte non si aprono.
In Animals as Aliens, Paolozzi trasfigura un orso fino a farlo diventare un pupazzo. In contrasto con l’estetica ingenua e giocosa della stampa, il titolo svela il lato oscuro della pop art, denunciando gli effetti sempre piuí irreversibili dei disastri ambientali e lo stato critico degli ecosistemi selvaggi del pianeta. Tre piccole bambole guatemalteche (Worry Dolls) sono appese sull’immagine dell’orso, offrendogli il loro effetto placebo come stimolo alla tregua della sua inquietudine.
Installato in prossimità di una pianta da interno, Untitled (The Machine), raffigura un bulldozer mentre estende il suo braccio su uno schema geometrico di cerchi, quadrati e rettangoli colorati. Nella stampa, in alto a sinistra, su sfondo nero, un sigillo di emanazione ñelemento classico della cultura spiriticañ sembra essere il cursore di questa macchina di grandi dimensioni, che qui opera su scala cellulare, riecheggiando una dinamica recentemente familiare di strutture politiche globali in corsa verso un vaccino.
La fotolitografia High Life, installata fra di due pietre septarie, raffigura una composizione cromatica di pattern modulari che si ripetono. In questo contesto l’opera sottolinea l’importanza per questa futura classe politica degli aspetti ed esperienze mistiche come strumento di profonda connessione con la biosfera attraverso i suoi circuiti energetici minerali.
Appoggiata alla boiserie dello spazio espositivo, “Prayers for Pandrogeny & Breaking Sex” è una serie di santini che Genesis P-Orridge usava attaccare sul retro di collage e sculture. in questa occasione Jacopo Mazzetti ha incapsulato ogni carta fra due posaceneri di vetro, che possono essere usati come tali o diventare piccoli scrigni per le opere. Ogni santino recita una preghiera che celebra l’androginia e incita a interiorizzare la liberazione dalla guerra tra i sessi, a favore di un cambiamento psicologico, politico e anche genetico verso una nuova sessualità.
Never before has a generation felt such rage to live.
Destroy gender. destroy the control of the dna and the expected.
Every man and woman is a man and woman
– Genesis e Lady Jaye Breyer P-Orridge
Nel loro Androgeny & Breaking Sex Manifesto, Genesis e Lady Jaye Breyer P-Orridge inveiscono contro il personaggio immaginario di un “sé” determinato da nozioni fisse di identità, genere e corpo. Sebbene ci siano molte implicazioni riguardanti la pandroginia che coinvolgono lo sconvolgimento delle polarità maschile/femminile, se/altro, mente/corpo e natura/cultura, si potrebbe sostenere che, in fondo, la spinta filosofica del progetto si riduce alla seguente dichiarazione: siamo malleabili e ci impegniamo a essere malleabili. Gli artisti si oppongono a questo stato di fatto proponendo l’idea di un futuro queer dettato dalla sperimentazione, dall’evoluzione e dalla riunificazione del sé frammentato per creare un’identità autodeterminata.
A ridosso di una pandemia mondiale, simile ad un anticorpo che entra in azione, “Fortunes guide to government contracts / prayers for pandrogeny & breaking sex” mette in guardia sul presupposto fondamentale della schiavitù, ovvero che gli schiavi non sanno di essere schiavi. Non c’è miglior schiavo di chi crede di essere libero.