Luigi Ghirri “Between the lines” Casa Mutina / Milano

4 Giugno 2021

Mutina for Art è lieta di presentare il progetto espositivo Luigi Ghirri – Between the Lines concepito per gli spazi di Casa Mutina Milano. La mostra, curata da Sarah Cosulich con opere della collezione del CEO di Mutina Massimo Orsini, è stata sviluppata in dialogo con l’architettura dello showroom e il suo nuovo display ceramico.

Le fotografie di Luigi Ghirri offrono sguardi evocativi e rivoluzionari sulla realtà; esse intrecciano il personale vocabolario visivo dell’artista con la sua abilità di rappresentare l’”esterno”, dando forma a un racconto simbolico ed esistenziale del panorama umano.

La selezione di opere in mostra include i lavori più concettuali di Ghirri realizzati degli anni Settanta, dalla serie Atlante e Still-Life, a quelle delle pubblicità stradali o delle rappresentazioni quotidiane dello spazio naturale in contrasto allo spazio costruito dall’uomo. La mostra presenta anche l’indagine sul paesaggio che l’artista ha portato avanti negli anni Ottanta, dai percorsi fotografici di Paesaggio Italiano (Italian Landscape) ai suoi tanti diari di viaggio.

Luigi Ghirri – Between the Lines è presentata a Casa Mutina Milano su un particolare display ceramico che si relaziona con le immagini. Il setting è stato realizzato con DIN, la nuova collezione progettata da Konstantin Grcic, che offre uno sfondo sorprendente alle fotografie di Luigi Ghirri grazie alla sua struttura e ai cromatismi, creando inaspettate letture del lavoro dell’artista.

Sia la selezione di fotografie che la scelta del display mettono in luce l’ossessione di Ghirri con l’inquadratura e la sua capacità di costruire uno spazio di visione universale nello spazio dell’esperienza. Le linee nel suo lavoro rappresentano un modo di racchiudere e al tempo stesso di rivelare: appaiono come una struttura di pensiero, come strumento per orientarsi e, al tempo stesso, metodo per aprire le immagini all’infinito che le circonda. Sottolineare l’importanza dell’inquadratura – che Ghirri ottiene direttamente nel suo sguardo e raramente attraverso un successivo processo di editing – è per l’artista un modo per avvicinarsi alla realtà, come se l’idea stessa di confine potesse dilatare l’immagine molto oltre a ciò che è in essa contenuto.

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