Dominique White “Hydra Decapita” VEDA / Firenze di

di 20 Dicembre 2021

Fungibility evades capture / A fugitive you cannot find a record for is the most successful fugitive of all / May you break free and outlive your enemy / The Hunted, the Betrayed, the Traded. Non sono i versi di una poesia, nemmeno gli atti di una sceneggiatura, ma i titoli che Dominique White ha dato alle opere allestite negli spazi di VEDA. All’ingresso si notano residui della produzione che l’artista ha sviluppato in collaborazione con gli artigiani locali e ha poi finalizzato durante un periodo di residenza di circa un mese utilizzando la galleria come laboratorio. Si intravedono frammenti di stampi, bozzetti disegnati a matita e articoli di cronaca su incidenti navali.

Con l’utilizzo di ghisa, rafia, mogano e caolino White realizza scene che illustrano una narrazione epica in cui ci ritroviamo faccia a faccia con un’immaginifica rappresentazione dell’idra. Fin dal XVI secolo, il serpente marino a nove teste simboleggia la massa di dissidenti: oppositori dell’Impero, della monarchia e del governo –– è utilizzata ancora oggi dagli organi di polizia per riferirsi ai manifestanti.

Con questo nuovo corpus di opere White traduce in formato espositivo una serie di scritti inediti ispirati a I ribelli dell’Atlantico. La storia perduta di un’utopia libertaria, dove si racconta la Storia dal punto di vista di schiavi e marinai ribelli che trascorsero la vita in mare combattendo dal basso lo strutturarsi di un sistema capitalista e colonialista.

L’idra di White però non rappresenta le minoranze ma il potere: lo Stato escludente, razzista e indistruttibile. Nell’opera Fungibility evades capture (tutte le opere 2021) è un mostro simile a un arpione rettiliforme dal corpo di mogano. La sinuosità del materiale ligneo è dovuta alla pressione che l’artista ha esercitato su di esso dopo ore di immersione in acqua. L’unica testa che possiede è in ghisa, vitale e corruttibile per la continua erosione della ruggine. In A fugitive you cannot find a record for is the most successful fugitive of all si sdoppia e precipita a testa in giù creando un vortice simile a una danza sulle punte. Le code sono sfaldate, bruciate a mo’ di incenso. In May you break free and outlive your enemy l’entità si moltiplica, il corpo diventa pesante, ferroso e sopra le nostre teste qualcosa cede nonostante sia sostenuto da corde nautiche fermate sulle colonne e calate dal soffitto. Gli arpioni ricordano tanti ami, o talvolta ancore. Sembra di assistere a un naufragio in cui vele, reti, oggetti ed equipaggio si depositano sul fondo del mare, dove ipoteticamente ci troviamo, per essere poi ricoperti di molluschi dalla corrente come a celebrare un rito funebre volto alla rigenerazione. Un’idea che trova corrispondenza nella cultura animista dell’Afrofuturismo. In The Hunted, the Betrayed, the Traded, le teste dell’idra si scagliano violentemente contro la parete come dardi di frecce contro un target, forse il risultato di un attacco fallito che per poco non ci colpisce?

Durante la visita ci si sente vulnerabili, dentro a un uragano in cui piani e oggetti si scambiano. Rassicuranti come la visione delle boe, i titoli delle opere sono i nostri unici punti di riferimento per la ricerca della salvezza attraverso un’autodeterminazione interna, indipendente dalle limitazioni esterne.

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Carolina Gestri