Dall’11 marzo 2022 all’8 gennaio 2023 le sale della GAMeC ospitano il terzo progetto del ciclo La Collezione Impermanente, la piattaforma di ricerca, espositiva e curatoriale che dal 2018 valorizza la natura ibrida della collezione del museo, riflettendo sul suo carattere dinamico e a volte contraddittorio, e proponendosi di farne uno strumento di attivazione di memorie e coinvolgimento del pubblico attraverso l’uso di format espositivi innovativi.
Se il primo capitolo ha raccontato il costituirsi e l’evolversi della Collezione, presentando una selezione dei principali nuclei della raccolta e il secondo ha messo in dialogo le opere del museo con un gruppo di prestigiosi lavori confiscati in Lombardia e gestiti dall’Agenzia Nazionale per l’amministrazione dei beni sequestrati, La Collezione Impermanente #3.0, a cura di Sara Fumagalli, Valentina Gervasoni e A. Fabrizia Previtali, inaugura le celebrazioni dedicate ai trent’anni della GAMeC (aperta nel 1991) presentando al pubblico una ricca selezione di opere del patrimonio del museo realizzate da autori di generazioni diverse, dagli anni Novanta a oggi.
La mostra è un display fluido che da un lato si prefigge di approfondire temi che hanno attraversato la storia dell’arte degli ultimi trent’anni, partendo dalle opere della Collezione organizzate in una serie di allestimenti tematici, con l’intento di creare collegamenti inediti e rivelare contrasti e risonanze inaspettate; dall’altro intende porre l’accento sull’impermanenza, intesa come apertura a nuove possibilità e prospettive future.
La mostra lavora anche sulla temporaneità, sottolineando il carattere non definitivo delle sue narrazioni grazie a riallestimenti ciclici nel corso dell’esposizione, accanto a nuove presentazioni e interventi di giovani artisti chiamati a dialogare con le opere del museo.
Nel tentativo di ripensare le politiche di gestione della Collezione e in considerazione del progetto per la nuova GAMeC che vedrà la conversione del Palazzetto dello Sport di Bergamo in nuovi spazi espositivi, La Collezione Impermanente #3.0 parte da alcune domande che pongono al centro della riflessione il ruolo del visitatore e la sua relazione con il museo: che tipo di dialogo intende intessere il museo con il pubblico intorno alle collezioni, intese come bene e patrimonio comune? Quale esperienza offrire e secondo quali finalità? Quale ruolo attribuire ai visitatori nella presentazione e nella costruzione della collezione museale?
Nell’intento di concepire il museo come luogo pubblico di esperienza e di scambio, la mostra aprirà un dialogo con i visitatori che saranno chiamati a interagire con il progetto espositivo e a ricoprire un ruolo attivo. Ai visitatori sarà infatti chiesto di esprimere preferenze in riferimento alle opere esposte: quale opera vorrebbero rivedere e perché. Le loro scelte, accompagnate dalle argomentazioni rese pubbliche all’interno del percorso espositivo, faranno da linee guida per il riallestimento finale della Collezione, prima della chiusura della mostra, secondo una curatela condivisa che tenga conto degli orientamenti del pubblico.
Lungo il percorso espositivo i visitatori potranno sostare in lounge in cui troveranno suggestioni letterarie, musicali o cinematografiche evocate dalle opere in mostra. Taccuini appositamente dedicati consentiranno al pubblico di arricchire l’interdisciplinarietà dei collegamenti attraverso pensieri e suggerimenti, esposti al fine di generare una memoria collettiva che sarà fatta propria dal museo e restituita, nella sua interezza, al termine dell’esposizione.
La Collezione Impermanente #3.0, dunque, non è solo un deposito di memorie, ma un luogo vivo, dinamico, in costante arricchimento, aperto a nuove narrazioni.
A questo scopo, quattro artisti della scena italiana nati a cavallo tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta – Ruth Beraha, Iva Lulashi, Nicola Martini, Federico Tosi – in qualità di testimoni del presente dialogheranno con le opere della GAMeC, creando nuovi livelli di interazione e contribuendo ad arricchire il futuro della Collezione con opere di nuova produzione.
L’apertura della mostra sarà un’occasione per presentare per la prima volta ai visitatori della GAMeC quattro opere video di Roberto Fassone, Beatrice Favaretto, Riccardo Giacconi e Caterina Erica Shanta che entrano nella Collezione.
Un’edizione dei lavori degli artisti vincitori di Artists’ Film Italia Recovery Fund è stata donata al museo al fine di supportare un’istituzione del territorio maggiormente colpito in Italia durante la prima fase della pandemia. Il progetto Artists’ Film Italia Recovery Fund, ideato e curato da Leonardo Bigazzi e promosso da Lo schermo dell’arte, è nato infatti durante il primo lockdown per supportare giovani artiste e artisti; finanziato attraverso una campagna di crowdfunding, ha visto istituzioni, curatori e collezionisti lavorare in sinergia a sostegno dell’iniziativa.
Le video proiezioni saranno ospitate nelle sale della GAMeC dall’11 al 20 marzo 2022.