Kuboraum è sempre stato attivo nel settore artistico, dalle installazioni musicali al design d’interni, a molteplici Art-residency nel loro studio di Berlino.
Nel giugno del 2021 hanno lanciato la loro Digital Sound Residency, invitando artisti di musica sperimentale, elettronica e contemporanea a ridisegnare la loro estetica attraverso colonne sonore esclusive per la stanza digitale di Kuboraum.
Dopo la residenza di Ziúr, Regis e Mike Paradinas meglio conosciuto come μ-Ziq, il quarto episodio vede la partecipazione dell’iconico collettivo SALÒ.
“Tutto è bello se è eccessivo” Questo è l’ethos trainante di Salò – il manifesto di un nuovo, sognante e decadente Rinascimento romano proposto da Emiliano Maggi, Toni Cutrone, Giacomo Mancini, Stefano Di Trapani e Cosimo Damiano. Il quarto atto della Kuboraum Digital Sound Residency presenta “La Ballata delle Mosche” di Salò.
Un inno alla natura e a tutte le piccole creature che lo popolano e lo nutrono, la bellezza e la mostruosità dei piccoli esseri che vivono tra le rocce e fili d’erba. Una danza che prende forma dai versi di David Grubbs “ the night of the hunter “, per approdare nel mondo onirico e visionario di Charles Laugthon.
Scaturita dal macrocosmo pasoliniano, l’antologia di Salò si basa sulle dualità: il piacere del decadente, la letteratura e la perversione, l’eternità e il situazionismo, il grottesco e il visionario, la fantasia e la realtà, il barocco e il contemporaneo, la critica e la provocazione. Tutti questi elementi sovrapposti confluiscono in un immaginario allusivo e torbido e in una dimensione performativa aperta, che nega qualsiasi forma di canonicità o moralità. Le performance di Salò, che rifiutano i confini, fungono da mezzo per tradurre le dualità in pratica rituale e aprono una finestra in questo paesaggio performativo, combinando scenari psichedelici e simbolismo mitologico, ritualità e iconografia rurale fatta di fiabe, sogni e scene ipnotiche.
Una sinestesia di noise music, atmosfere esoteriche, costumi barocchi e performance. Diversi livelli artistici che si intersecano in un momento di creatività collettiva, che non segue un percorso specifico ma nasce dalla combinazione olistica di suoni diversi.