In tutti i loro film, Caroline Poggi e Jonathan Vinel mettono in campo un’energia vitale, che permea rivolta e malinconia, rabbia e dolcezza. Questa contraddizione è spesso espressa da personaggi che sono sul punto di morire, e che non sono soddisfatti delle condizioni della loro esistenza. Figli del rifiuto, partigiani di ciò che può essere compreso solo attraverso le sensazioni, i due artisti sono percorsi da una vena romantica, la vena feroce di cuori straziati, che si confrontano con una società standardizzata.
Per la loro prima mostra monografica, Poggi e Vinel hanno selezionato tre dei loro video a cui si uniscono i lavori di altri artisti che presentano la stessa carica incandescente. Se gli angeli hanno da tempo perso le ali e non sanno più volare, ciò che rimane è una poesia cruda che permette al sole di brillare nella notte: la bellezza rimane, sotto forme insolite.
Caroline Poggi e Jonathan Vinel generano così scintille nel cuore delle periferie dalla monotonia sgangherata, ma anche nelle campagne inquinate dalle carte degli involucri Kinder, e persino sulla superficie del Mediterraneo, dove un incendio diventa un motivo allucinatorio. La loro arte è infatti un tentativo di ricucire le ferite fresche del dio neon. I film sono ustioni che agiscono come bende perchè in grado di guarire ogni dolore, dubbio o paura che colpisce la gioventù che si confronta con la furia dei tempi.