Roma, 11 ottobre 2022. Dall’11 ottobre al 6 novembre 2022 Fondazione In Between Art Film e MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo presentano nella videogallery del museo Penumbra Expanded, un programma di proiezioni a cura di Alessandro Rabottini e Leonardo Bigazzi che raccoglie una selezione di più di 30 film e video – la maggior parte dei quali mai esposti in Italia – realizzati dagli artisti protagonisti di Penumbra, la prima mostra istituzionale organizzata dalla Fondazione In Between Art Film al Complesso dell’Ospedaletto di Venezia in occasione della Biennale Arte 2022, in corso fino al 27 novembre 2022.
Penumbra Expanded prende forma nell’ambito del rinnovato accordo triennale tra il MAXXI e la Fondazione In Between Art Film (2022-2024) che vede le due istituzioni collaborare nell’attività di promozione del linguaggio video nazionale e internazionale attraversola programmazione della videogallery del MAXXI e l’organizzazione di rassegne video, film screening, incontri con artisti, oltre che la selezione di opere che entreranno a far parte della collezione del Museo.
A cura di Alessandro Rabottini e Leonardo Bigazzi – rispettivamente Direttore Artistico e Curatore della Fondazione – Penumbra comprende otto nuove installazioni video e filmiche commissionate a Karimah Ashadu (1985, Regno Unito), Jonathas De Andrade (1982, Brasile), Aziz Hazara (1992, Afghanistan), He Xiangyu (1986, Cina), Masbedo (Nicolò Massazza, 1973 e Iacopo Bedogni, 1970, Italia), James Richards (1983, Regno Unito), Emilija Škarnulytė (1987, Lituania) e Ana Vaz (1986, Brasile). Tutte le otto le opere sono commissionate e prodotte da Fondazione In Between Art Film, l’iniziativa fondata da Beatrice Bulgari per sostenere artisti e istituzioni attive nel campo delle immagini in movimento.
La rassegna propone al MAXXI una panoramica inedita e approfondita sulle pratiche degli otto artisti attraverso una rassegna di proiezioni monografiche. Gli otto focus sugli artisti di Penumbra, ciascuno della durata di tre giorni, offrono per la prima volta uno sguardo comprensivo sulle tematiche e le scelte formali che caratterizzano la loro poetica.
La pratica di Karimah Ashadu indaga le questioni legate alle condizioni di lavoro, alla cultura patriarcale e all’idea di indipendenza nel contesto sociale, economico e culturale della Nigeria e dell’Africa occidentale. Jonathas De Andrade esplora le dinamiche socio-politiche del Brasile — in particolare della regione nord-orientale e di Recife, dove l’artista vive e lavora — alla luce dell’impatto che colonialismo e schiavitù hanno avuto e continuano ad avere sull’identità nazionale e sulle condizioni di lavoro. Aziz Hazara riflette sulle eredità materiali e culturali che persistono in Afghanistan in seguito alle occupazioni straniere del suo territorio, portando spesso all’attenzione il rapporto individuale e collettivo con la memoria e l’identità, la realtà e la finzione nel contesto della guerra al terrorismo. La pratica di He Xiangyu osserva l’impatto che turbolenze geopolitiche e storiche hanno sui corpi, sull’identità e sulla sopravvivenza di individui e comunità. I lavori interdisciplinari del duo artistico Masbedo fungono da laboratori di memoria, poiché danno voce a quelle storie private che potrebbero mettere in discussione la dimensione pubblica della Storia. James Richards combina immagini, suoni e fotografie in associazioni poetiche piuttosto che narrazioni lineari concentrandosi sull’intima vulnerabilità di immagini e corpi, soggetti e oggetti. I film e le installazioni immersive di Emilija Škarnulytė riposizionano i temi della conoscenza umana e dell’interpretazione del mondo all’interno di una dimensione spazio- temporale molto più vasta. Ana Vaz esplora l’intersezione tra l’Io e l’Altro, tra il mito e la storia, utilizzando gli strumenti del racconto cinematografico per decentrare lo sguardo umano.