Protagonista di un profondo rinnovamento del linguaggio plastico, per Tony Cragg la scultura è davvero “l’arte del materiale”, infinito e incessante processo creativo di esplorazione del mondo: come egli stesso afferma, “riflettere sulla materia vuol dire riflettere sull’origine del mondo e sulla sua evoluzione”. L’esposizione, costruita proprio intorno a questo processo di ricerca e di elaborazione artistica, permette di avvicinarsi al percorso di indagine dell’artista – grazie alla sua opera grafica e alla rievocazione del suo studio – e a una selezione di capolavori che ben testimonia la ricchezza di materiali da lui esplorati.
La visita permette di apprezzare al meglio l’esposizione di alcune opere significative dell’artista Tony Cragg. La sua ricerca è improntata al rinnovamento del linguaggio scultoreo e non solo, grazie all’introduzione di materiali anche non convenzionali e innovativi. Tutta la sua opera può essere vista come un’ode alle infinite possibilità della “forma”, la cui musa ispiratrice è per Cragg la natura, che abbraccia tanto il microscopico quanto l’infinito.
Il linguaggio della scultura conosce nel Novecento un’importante trasformazione ampliando infinitamente la rosa di materiali, tecniche e soggetti e offrendo nuove prospettive sul nostro rapporto con l’opera d’arte. Fra i protagonisti di questo profondo rinnovamento si situano gli inglesi Henry Moore e Tony Cragg, che per ragioni diverse hanno rivoluzionato il mondo della scultura aprendolo a processi ed esiti inattesi. Il percorso in mostra permetterà di approfondire questi aspetti e di apprezzare i maggiori capolavori, per poi innescare un atelier d’arte nel quale sperimentare le possibilità creative e artistiche del disegno in chiave del tutto personale.