Marcel Duchamp Centre Georges Pompidou / Parigi di

di 14 Febbraio 2024

Originariamente pubblicato su Flash Art n. 74—75 maggio—giugno 1977

Marcel Duchamp, Raymond Duchamp-Villon e Jacques Villon, 2013.

Contre: la mostra di Duchamp è una vergogna. Duchamp il rivoluzionario trasformato in Duchamp il pittore per i piccolo-broghesi.
L’accrochage dei Ready Mades è ridicolo. Son ostati piazzati gli uni sugli altri come se fossero delle sculture. La mancanza d’informazione e l’importanza data alle tele fanno di Duchamp la sola cosa che non è, un pittore visivo.
A mo’ di scusa sento: a Filadelfia era la stessa cosa.
Argomento vuoto.
Ma come si dovrebbe esporre Duchamp?
Bisognava: fare capire che Duchamp non era un innovatore sul piano formale della tela, del pennello, del colore, ma che per attitudine era avverso all’arte e favorevole al Ready made. Bisognava mostrare in modo didattico che senza i Ready Mades il Noveau Réalisme, la Pop Art, la Land Art e l’80% dell’arte contemporanea non avrebbe potuto esistere. E tutto ciò poteva essere fatto in une sala nera con il porta-bottiglie al centro con la sua data e con proiettata sul muro una diapositiva di tutto ciò che ne risultava, ovvero Christo, Arman ecc. Ci voleva inoltre un’altra sala contenente soltanto dei testi e le risposte alle interviste nelle quali l’attitudine di Duchamp contro l’arte saltasse fuori. In effetti l’opera di Duchamp era così ben smorzata che il pisciatoio aveva perso il suo contenuto rivoluzionario. Ho assistito alla seguente scena: uno spettatore che spiegava che l’opera di Duchamp risiedeva nell’invenzione della forma (design) del pisciatoio.
Ma tutto questo poteva essere perdonato se Jean Clair avesse fatto un’opera di ignoranza, se fosse stato un incapace.
No, Jean Clair scrive nero su bianco: “piuttosto che insistere sugli aspetti più spettacolari e apparentemente scandalosi di Marcel Duchamp e di sottolineare così i legami che a torto o a ragione quest’opera sembra avere con le correnti più disparate dell’arte contemporanea, gli organizzatori hanno preferito sottolineare gli aspetti più segreti… Si sono preoccupati di ricercare le sorgenti puramente francesi di quest’opera.”
Allora non posso scusarlo. Poiché il risultato è che ha semplicemente fatto sparire l’importanza di Duchamp, ha sconcertato il pubblico accorso per comprendere in che cosa Duchamp fosse importante.
Ha tradito il popolo di Francia facendo supporre che il Duchamp rivoluzionario, importante fosse americano e che il solo Duchamp francese era questo mediocre pittore sotto-cubista, futurista ecc.

Pour: il catalogo è fatto bene, ma è troppo caro soprattutto se si confronta il prezzo del catalogo e il pubblico popolare che visita la mostra.

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Ben Vautier