Xing presenta a Raum, Bologna, Mesh Manifold, una performance che intreccia opere scultoree, musicali ed elettroniche di MSHR, duo statunitense che crea ed esplora sistemi cibernetici immersivi, utilizzando sintetizzatori di propria progettazione. Il duo lavora anche con programmi di modellazione 3D e progetta forme virtuali che si materializzano in dipinti e sculture realizzate con tecnologie digitali. Il loro nome (acronimo che si pronuncia mesher) funge da format attraverso cui creare su più media, riuniti in un comune universo estetico. Scultura digitale, forme analogiche e performance ritualistiche si intersecano nel lavoro di MSHR, che tornano a Bologna dopo una prima apparizione a Live Arts Week III con questo nuovo live progettato nel corso di una residenza a Santa Cruz in California. Mesh Manifold è una composizione di sculture sonore performate dal vivo, che consiste in un agglomerato di dispositivi interconnessi in un sistema complesso quanto indisciplinato di feedback sonori e luminosi.
In Mesh Manifold gli MSHR presentano una nuova generazione di “entità” scultoree autonome che coabitano come una popolazione di corpi risonanti i cui circuiti elettrici sono stati personalizzati grazie a sensori e amplificatori che emettono e rispondono ai segnali propagandosi in tutto il sistema. Queste entità conversano tramite connessioni fisiche e interagiscono grazie ad un software inscritto nel campo d’azione attraverso diversi linguaggi di programmazione. Nella performance Mesh Manifold i due artisti – in quanto essi stessi elementi del sistema – si muovono attraverso l’insieme scultoreo che dispongono, regolando i microclimi della forma d’onda e modulando le proprie decisioni in risposta agli imprevedibili risultati audio-visivi generati dalla loro presenza attiva. Nella prospettiva di MSHR in Mesh Manifold “le entità e gli agenti formano insieme un bioma balbettato dalla corrente elettrica, coltivando un coro quasi-vivente a partire da componenti inerti.”
I due artisti costruiscono ed esplorano in modo collaborativo sistemi elettronici scultorei che prendono forma di composizioni audiovisive, performance e installazioni. Le performance si basano su sintetizzatori analogici e sistemi di computer music attivati e suonati in feedback con luci e movimento. Le installazioni coinvolgono sistemi elettronici generativi e interattivi incorporati in formazioni scultoree immersive. Il duo esplora i gradienti intuitivi e tecnici tra forme sonore e scultoree, utilizzando circuiti analogici e software open source per scolpire iperoggetti che risuonano reciprocamente.
MSHR concepisce la propria pratica in termini di cibernetica, come un sistema con molti input e output che sono collegati tra loro. La forma che emerge funge da guida di navigazione in continua trasformazione. Tra i due artisti c’è un enorme bagaglio di competenze tecniche, destrezza manuale e una sorta di conoscenza tribale, che gli garantiscono il lusso di far rimbalzare comodamente le loro sperimentazioni cibernetiche attraverso i formati. “Costruire ed esplorare i nostri sistemi sintetici è un modo per tracciare le strutture biologiche, ecologiche e tecnologiche intrecciate che incorniciano la nostra esperienza come esseri umani incarnati, oggi”.