Vistamare è lieta di presentare Home Sweet Home, una mostra personale di Claudia Comte. Attraverso una serie di sculture e dipinti che si inseriscono in un’ambiziosa installazione site specific, Home Sweet Home intende instaurare una connessione fisica tra la galleria Vistamare di Milano e le colline nei dintorni di Basilea, dove Comte vive e lavora, mettendo in contrasto la natura, dove sono state create le opere, con il contesto metropolitano in cui sono esposte.
Al centro della mostra, una serie di sculture realizzate nel 2023, a partire da un singolo antico albero di Sequoia caduto vicino alla casa dell’artista. Francesca, la più alta di tre fratelli, nella stanza centrale, raggiunge oltre tre metri di altezza ed è scolpita da un unico pezzo di legno, prendendo la sua forma dalla foglia di Sequoia. L’artista concepisce le sue sculture con qualità antropomorfe, avendo ciascunauna personalità distinta che porta Comte a chiamare le opere con i nomi di amici, familiari e colleghi. Queste forme levigate ricordano foglie e cactus- collegando i biomi europei locali con i deserti e le barriere coralline e portando avanti l’esplorazione dell’artista tra i delicati equilibri del mondo naturale e il declino degli ecosistemi causati dall’uomo. Storicamente, le mostre di Comte hanno sempre rispecchiato gli ambienti in cui le opere sono state esposte: la sua mostra del 2023 a Casa Wabi, Oaxaca, intitolata From Where We Rise, è stata prodotta interamente con la terra e l’argilla della regione, utilizzando materiali locali per una serie di ceramiche e murales.
Per Home Sweet Home, Comte espone invece opere in diretto contrasto con il luogo della mostra; ricoprendo l’intera galleria con la terra raccolta nel suo giardino. Dalla terra e sulla terra, l’opera site-specific Earth Work(2024) esiste in netto contrasto con la metropoli di Milano; coniugando ancora una volta le forme in legno di Comte con il suolo in cui sono cresciute. La terra orizzontale e la scultura verticale si fondono con le opere a parete. Queste sono leggibili come dei dipinti, dove però l’artista utilizza il terreno (anch’esso proveniente dal suo giardino) al posto del pigmento. La terra posta in primo piano su queste tele e articolata in simmetriche oscillazioni riflette gli schemi e i processi propri della natura. Al contrasto tra le pareti bianche della galleria Vistamare e la terra scura che ricopre il pavimento, risponde l’opposizione tra il fondo bianco della tela e il terrenoscuro e fertile su di essa. L’uso della terra come mezzo artistico è stato reso popolare dal movimento dell’Arte Povera negli anni’60 in Italia e contemporaneamente negli Stati Uniti con la Land art, ma, mentre opere iconiche (come Earth Room di Walter De Maria) sono minimaliste e non provocatorie nella loro estetica spaziale, Home Sweet Home è massimalista e conflittuale. Le linee orizzontali della terra a pavimento sono interrotte dalla verticalità delle opere scultoree e dei dipinti a parete. Per Earth Work (2024), l’artista invita lo spettatore al contatto fisico tra la terra e il proprio corpo; un gesto che completa l’invito dell’artista a considerare la propria posizione sia nella partecipazione all’opera che nel complesso rapporto tra natura e umanità.
Ben Broome