Attraverso installazioni, sculture, film, fotografie e wall paintings, Isabelle Cornaro negli ultimi vent’anni ha sviluppato un corpus di opere visivamente squisito e complesso che si confronta con gli oggetti, i sistemi di rappresentazione, la riproduzione e la percezione. Da questa esplorazione di fondo emergono vari temi interconnessi: la relazione tra l’oggetto e la sua immagine, l’originale e la sua copia, i dispositivi di inquadratura e i quadri di riferimento, la prospettiva e il punto di vista.
Nella sua prima presentazione personale a Roma, Cornaro prosegue queste indagini con una selezione di lavori in divenire, fotografici e scultorei, insieme a nuove opere create in situ per la mostra. Gli interrogativi sul valore estetico, sociale e politico degli oggetti, siano essi di uso quotidiano o manufatti culturali, attraversa tutta la mostra. In un processo di riproduzione, gli oggetti e i loro facsimili circolano da un’opera d’arte all’altra, da un medium all’altro, generando sottili spostamenti di significato nel passaggio dall’oggetto reale alla forma stampata, dall’installazione scultorea alla pittura e al film. Mother, Laws, Matter parte da oggetti carichi di valori particolarmente simbolici, che evocano sia la storia e la memoria personale dell’artista, sia le questioni del colonialismo.
Dalla traduzione degli oggetti alle reiterazioni del paesaggio, i wall paintings monocromatici site-specific alludono ai paesaggi, mentre una nuova installazione estende la rappresentazione bidimensionale allo spazio tridimensionale. Una configurazione di plinti crea una struttura generale, una disposizione prospettica che ospita una precisa costellazione di oggetti e film, posizionati in modo tale da alludere a una sorta di narrazione astratta. Gli spettatori sono invitati a camminare in questo paesaggio, sperimentandolo da diversi punti di vista. Come per altre opere della mostra, la somiglianza o la dissomiglianza di una cosa dipende dal punto di vista.
In un certo senso, la mostra può essere vissuta come una catena di eventi: un insieme di azioni contigue e collegate tra loro. Oppure come un film, con la macchina da presa che percorre i lunghi spazi espositivi della Fondazione, un’ampia inquadratura che rivela l’interezza di ogni opera in relazione alla successiva, scandita da primi piani che catturano gli infiniti, polisemici dettagli.