P. Staff “Full Rotation” Ordet / Milano

17 Maggio 2024

Ordet è lieta di presentare Full Rotation, la prima mostra personale dell’artista P. Staff in Italia. Staff utilizza installazione, poesia e collage per mettere in discussione le gerarchie e i confini del soggetto umano, spesso esplorando ciò che chiama “il vivibile, il sopprimibile e il non-morto”.

L’artista trae spunto da una vasta gamma di ispirazioni, materiali e ambientazioni, compresi i suoi studi sulla danza moderna, l’astrologia e le cure di fine vita. Full Rotation presenta tre opere recenti riorganizzate per mettere in scena una nuova installazione site-specific. La mostra si apre con To Live a Good Life I (2023), una stampa fluorescente racchiusa in una resina gelatinosa e inserita in una cornice di alluminio acidato. L’immagine, al neon e curiosamente irradiata, raffigura una scena pesantemente manipolata di un corpo bendato o avvolto in un sudario, forse morto, parte di un misterioso rituale. Sospesa in una resina trasparente, è circondata da un’esplosione di zolfo e cenere pigmentati al neon. Staff ha spesso citato un interesse per le caratteristiche corrosive degli acidi, del sangue, degli ormoni e di altri materiali volatili, utilizzando questi elementi per evocare una particolare chemiluminescenza: una fantastica tossicità.

Nello spazio espositivo centrale viene riproposta, per la prima volta in Europa, On Gravity (2022). Un’imponente serie di grandi parallelepipedi neri di varie dimensioni, descritti da Staff come dei vuoti, è disposta in un ambiente illuminato da luci rosse. Tra i volumi, pile di asciugamani rosa cipria fungono da cuscini per delle bottiglie di vetro, ciascuna riempita con un composto creato per riprodurre l’acido gastrico di Staff. Qui, la presenza/assenza di un corpo – e quella dell’artista – può essere letta come violentemente presente nella sala e replicabile all’infinito: tenera, umida, irradiata, sulfurea, in dissoluzione.

L’ambiente adiacente è occupato da una serie di ventilatori olografici. Immagini e parole tremolanti assumono una presenza chimerica, tra film strutturalista, illusione ottica e fantasmagoria contemporanea. Al tempo stesso lirica, scultorea e filmica, una poesia frammentata che dà il titolo all’opera – In Ekstase (2023) – evoca un’atmosfera di ebbrezza, disagio e desiderio. Queste parole provengono dalla fine dei tempi o da un sé delirante costretto a uno stato parossistico dell’essere? Staff descrive un mondo in cui è impossibile vivere, sospeso in un eccesso di vita, di sentimenti, di estasi.

forse felice?
una volta mortə
due volte/ non mortə,,
vivendo,,
/ ora è vivere/
fuori di me –/
estasi.

Full Rotation continua la ricerca di Staff sullo scambio tra corpi, ecosistemi e istituzioni da una prospettiva queer e trans. Con riferimenti alla biopolitica, necropolitica, teoria cinematografica, poesia e performance, il lavoro dell’artista sonda la forza costitutiva della violenza, parte integrante della creazione e del disfacimento di un soggetto vivente contemporaneo.

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