Ibrahim Mahama “IF THESE ARE THE THINGS” APALAZZOGALLERY / Brescia

13 Giugno 2024

Dopo dieci anni di assidua collaborazione e una moltitudine di progetti straordinari insieme, APALAZZOGALLERY è felice di presentare la nuova mostra personale di Ibrahim Mahama, “IF THESE ARE THE THINGS”, in galleria a Brescia.

La pratica artistica di Mahama si contraddistingue per l’uso di materiali di recupero–documenti di carta, sacchi di iuta, macchina da cucire e vecchie porte–che l’artista manipola e trasforma per esplorare temi quali lo sfruttamento sul lavoro, il fenomeno della migrazione e della circolazione delle merci. Come più volte Mahama ha spiegato “sono interessato a come la crisi e il fallimento vengono assorbiti dai materiali con forti riferimenti alla transizione globale e al funzionamento delle strutture capitaliste.”

La mostra, la quarta personale dell’artista insieme alla galleria, consiste in un ricco corpus di lavori inediti, che unisce disegni a carboncino, fotografie e una monumentale installazione composta da frammenti di vecchi soffitti in compensato dipinto e porte in legno. Quest’ultima ricorda nella sua imponenza la celebre serie Non Orientable Nkansa II. 1901–2030 (2016) realizzata in modo collaborativo nello studio di Tamale con SCCA con centinaia di scatole da calzolaio–piccoli oggetti in legno adoperati per contenere strumenti per lucidare e aggiustare le scarpe.

Nelle fotografie e nei disegni, appesi lungo le pareti dello spazio, Mahama torna a riflettere sulla storia della rete ferroviaria nazionale- la Ghana Railway, un tempo nota come la Gold Cost Railways– sul suo sviluppo e il suo impatto nella società ghanese. Le rotaie come le officine e le fabbriche per la riparazione delle locomotive sono, insieme ai silos, un importante fonte di ispirazione per la poetica artistica di Mahama. Nel 2023 l’artista ha ottenuto il consenso dal Railway Development Ministry di trasportare a Tamale, dove si trova il suo studio, alcune carrozze dismesse del sistema ferroviario nazionale; trasformandoli in ambienti di ricerca e di sperimentazione.

I lavori esposti immortalano giovani uomini dai fisici atletici che sorreggono con la sola forza delle braccia frammenti di binari oppure cercano di muovere vagoni obsoleti e arrugginiti. Quello che sembrano sostenere non è tanto un peso fisico, quanto simbolico.

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