Per il suo decimo numero, Worms affronta un tema universale e insieme inafferrabile: l’amore. Ma “The Love Issue” non offre alcuna visione edulcorata. Al contrario, mette in scena un coro di voci queer, femministe, trans, emergenti e affermate, che raccontano l’amore come desiderio, trauma, conflitto e cura.
L’editoriale chiarisce subito il punto: l’amore non è neutro, ma attraversato da politiche, poteri e differenze. I testi oscillano tra confessione lirica e saggio teorico, poesia e racconto.
In ogni contributo c’è un’urgenza, la necessità di restituire complessità a un sentimento troppo spesso banalizzato.
Graficamente, Worms 10 rifiuta l’eleganza patinata. Le pagine trasudano un’energia ruvida, punk, coerente con l’identità della rivista. Il formato stesso, con materiali scelti con cura, sottolinea la fisicità del libro come oggetto che porta segni, tracce, vissuti.
Il numero conferma Worms come piattaforma editoriale che sa unire ricerca letteraria e militanza politica. Parlare d’amore qui significa anche parlare di disuguaglianza, di desiderio non normato, di fragilità come forza collettiva.
In un’epoca segnata da cinismo e polarizzazione, “The Love Issue” restituisce dignità alla vulnerabilità. È un atto critico ma anche profondamente empatico, che invita a riconsiderare le soglie del concetto stesso d’amore.
