C2C Festival 2025: Per Aspera ad Astra. Il suono come spazio di memoria

13 Novembre 2025
c2c Festival, Torino, 2025. Fotografia di Ilaria Leie.

Quando a marzo del 2025, la notizia della morte di Ricciardone arrivò alla Camera dei Deputati — ricordato dal parlamentare Marco Grimaldi con cinque secondi di musica elettronica — si comprese la portata simbolica di ciò che Sergio aveva costruito: un linguaggio popolare diventato istituzione. Questa edizione ne ha raccolto l’eredità con forza e lucidità, restituendo alla città un festival che non è soltanto evento, ma patrimonio culturale vivente. Come ha detto Savini, «gli esseri umani muoiono due volte: quando smettono di respirare e quando si smette di pronunciare il loro nome. Dopo quest’anno, Sergio è più vivo che mai».

A Torino si è chiusa un’edizione di C2C Festival che ha segnato un momento di passaggio storico. Il festival ha affrontato la sfida più complessa della sua storia: proseguire il cammino, trasformando questa assenza in un atto di continuità. Il risultato è stato straordinario, ma più che i numeri a colpire è stato il sentimento diffuso di una comunità viva, in grado di rigenerarsi senza perdere la propria identità.

Dal 30 ottobre al 2 novembre, C2C Festival ha trasformato Torino in un laboratorio sonoro diffuso. Le sedi storiche — Lingotto Fiere, OGR Torino, Teatro Regio, Le Roi, Combo HQ e Fonderie Limone — hanno ospitato quattro giornate dense di concerti, performance, talk e installazioni, confermando la vocazione multidisciplinare del progetto. Come ha sottolineato il direttore artistico Guido Savini, questa edizione è stata prima di tutto un atto di resistenza: «Abbiamo protetto la continuità del festival e l’idea stessa di meraviglia che Sergio aveva costruito».

Il suono si è fatto spazio di memoria: il titolo di quest’anno, “Per Aspera ad Astra”, è diventato più che un tema curatoriale, una dichiarazione di intenti. Il festival ha scelto la luce invece della commemorazione, la danza invece della nostalgia.

Il Venerdì sera ha aperto il dialogo sonoro tra IOSONOUNCANE e Daniela Pes, due artisti che hanno intrecciato voci, elettronica e radici mediterranee in un rito condiviso, capace di trasformare la mancanza in materia viva. Subito dopo, Blood Orange, che ha firmato il ritorno più atteso: un set elegante e introspettivo, tra soul, orchestrazioni e malinconia. E poi ancora Saya Gray, Skee Mask, Blawan, Djrum.

Il sabato ha incarnato la tensione dei linguaggi contemporanei: il soul spirituale di Annahstasia, la teatralità visionaria di John Maus e la lucidità pop futurista di A.G. Cook, che ha trasformato il suo live audiovisivo in un manifesto per una nuova estetica liquida, dove club culture e sperimentazione convivono senza gerarchie.

Domenica, al Le Roi Music Hall, il programma “YOUNG Showcase x C2C Festival” — realizzato in collaborazione con Recall e con il supporto di Nike — ha aperto una finestra sul futuro. Gli artisti Taylor Skye, Anysia Kym, Isaiah Hull e Tommy Barlow, selezionati dalla label londinese YOUNG, hanno offerto uno sguardo inedito sulla scena emergente internazionale, sospeso tra elettronica, spoken word e performance art. In parallelo, il progetto C2C KIDS! ha anticipato il festival alle Fonderie Limone, confermando l’impegno educativo e intergenerazionale della piattaforma.

“Per Aspera ad Astra” non è stato soltanto un motto, ma la traiettoria stessa di C2C: attraversare la perdita per ritrovare la luce. In quelle notti torinesi, tra suoni e corpi in movimento, il cielo non era lontano — bastava alzare lo sguardo per accorgersi che le stelle erano già lì.

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