Binta Diaw “Dove le liane s’intrecciano. Resistenze, alleanze, terre” PAV Parco Arte Vivente / Torino

18 Dicembre 2025

In occasione della mostra personale di Binta Diaw “Dove le liane s’intrecciano. Resistenze, alleanze, terre” presso PAV Parco Arte Vivente, Flash Art Italia propone il testo che accompagna il percorso espositivo.

Il titolo della mostra prende spunto dalla liana, pianta rampicante capace di adattarsi e resistere, simbolo di alleanze vitali e resilienza collettiva. Attraverso installazioni ambientali, materiali organici e riferimenti storici, l’artista affronta le tematiche della memoria diasporica afrodiscendente, della sopravvivenza ecologica e della resistenza femminile.

Nata a Milano nel 1995 da genitori senegalesi, Binta Diaw porta avanti una ricerca che intreccia ecologia, femminismo e storia coloniale, indagando il rapporto tra corpo, natura e identità. La sua pratica artistica si nutre di materiali simbolici come la terra e i capelli sintetici, utilizzati come strumenti di trasmissione culturale e resistenza poetica.

Al centro della mostra, due opere fondamentali, Dïà s p o r a (2021), installazione presentata alla Biennale di Berlino 2022, composta da una struttura sospesa simile a una ragnatela, realizzata con trecce di capelli. L’opera evoca la resistenza silenziosa delle donne schiavizzate, che nascondevano semi e mappe nei capelli, trasformando la materia in archivio vivente e luogo di sopravvivenza clandestina. Chorus of Soil (2019) è un’installazione che riproduce la pianta della nave negriera Brooks, realizzata con terra e semi. Le sagome degli schiavi, simbolo di oppressione, diventano anche germinazioni vegetali, trasformando la nave in un giardino di memoria e rinascita.

La serie di lavori Paysage Corporel e Nature ha come protagonista il corpo dell’artista, trasformato e reinterpretato come paesaggio. Naître au monde, c’est concevoir (vivre) enfin le monde comme relation, opera nello spazio esterno che si ispira alle letture eco-femministe delle mangrovie in Senegal.
Completa il percorso l’opera video Essere corpo, che sintetizza le connessioni tra memoria, corpo e natura, trasformando lo spazio espositivo in un luogo di attraversamento e relazione con il vivente. Le opere si articolano in uno spazio immersivo fatto di tappeti di terra, installazioni sospese ed elementi tessili intrecciati, evocando i percorsi sinuosi delle liane nella foresta. La mostra si configura come un paesaggio corale in cui dimensione estetica e politica si intrecciano, offrendo nuove immagini di comunità e appartenenza. Con questa mostra il PAV conferma il proprio impegno nella costruzione di una nuova ecologia politica, capace di ripensare i rapporti tra arte, natura e società globale.

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