Dopo le pioneristiche avanguardie storiche, dal Suprematismo russo alle ricerche nei paesi dell’Est europeo sino a De Stijl, emergevano nel mondo dell’arte astratta geometrica protagonisti sempre più focalizzati a concetti espressivi differenti: Malevich, Kandinskij, Kupka, Mondrian, Robert e Sonia Delaunay, Arp, a cui seguirono nel tempo Kassák, Albers, Herbin, Gorin, Manielli, Seuphor, Richter, Schöffer, Baertling, Mortensen e poi Graeser, Lohse, Bill. Ma colui che indicò a Denise Bleibtreu il percorso della sua vita consigliandole di aprire una galleria d’arte a Parigi fu Victor Vasarely. Si erano incontrati nel 1939 in quello che all’epoca era il ritrovo degli intelletuali: il Café Flore. Denise René (insieme dei nomi di battesimo suo e di suo fratello) aveva un atelier di moda e Vasarely era giunto dalla sua Ungheria, dove faceva il grafico pubblicitario, per ampliare i propri orizzonti. Nel 1944, l’esposizione inaugurale “Dessins et compositions graphiques de Vasarely” nella sede di rue la Boétie all’angolo con i Champs Élysées, che sarebbe diventata per decenni il tempio dell’arte esatta internazionale. Con questa prima dimostrazione concreta si apre tutto un mondo per una giovane donna minuta e fragile fisicamente, ma di una volontà e determinazione ferree, di grande temperamento, di precisa inclinazione estetica, e dal pensiero radicale che l’avrebbero portata nel tempo a diventare un mito.
Durante la sua vita ha sempre rispettato i suoi ideali, dall’impegno politico, all’emancipazione femminile e soprattutto la fedeltà nei confronti di un’attività esigente che lei ha notevolmente reinventato e tanto, tanto amato. Ha avuto anche grandi difficoltà, quasi insormontabili, dalle quali ha saputo risorgere, ma mantenendo sempre i suoi impegni, specie per poter sorreggere quegli artisti che si erano appoggiati a lei, giovani e meno. E ancora è stata, con le sue edizioni, un’anticipatrice nella produzione dei multipli, dalla notevole componente sociale, da quelli di Vasarely a Le Parc, Morellet, Sobrino, Yvaral, Stein, De Marco, Cruz-Diez, Duarte, Gerstner, delle generazioni successive.
Nel 1955 la mostra che entrerà nella storia “Le Mouvement” inizio dell’Arte Cinetica con Tinguely, Agam, Vasarely, Calder, Bury, Soto, Duchamp e continue mostre di questa tendenza. Nel 1962 l’amico Picelj mi presentò a lei che subito mi espose a “Esquisse d’un Salon”. Nel 1965 è parte determinante nella cooperazione della mostra epocale “The Responsive Eye” al Museum of Modern Art di New York, e tante ne seguiranno come “Kinetic and Optic Art Today” a Buffalo, “Art et Mouvement” a Tel Aviv.
Apre la Galerie Denise René Rive Gauche nel 1966 e nel 1967, con Hans Mayer, a Krefeld e poi a Düsseldorf. Nel 1971 a New York. A Parigi, chiusa la sede storica di rue la Boétie, apre nel 1991 l’Espace Marais. Nel 2001 il Centre Georges Pompidou le ha dedicato una mostra “Denise René, l’intrépide. Une galerie dans l’aventure de l’art abstrait 1944-1978”. Un’attività immensa, interrotta il 9 luglio 2012 a 99 anni. Ciao Denise!