M9 è il nome dell’ampio progetto di riconversione e riqualificazione urbana che vede il centro di Mestre dotarsi di un nuovo, grande spazio pubblico. È la Fondazione Venezia che regala ai veneziani d’entroterra, attraverso un investimento di 110 milioni di euro, un grande polo culturale e centro d’incontro di oltre 9000 mq. Fondendo architettura sostenibile, cultura divulgata con modalità multimediali, servizi alla cittadinanza e commercio, lo studio d’architettura berlinese Sauerbruch Hutton ha riprogettato un intero isolato del centro storico mestrino, portando alla creazione di un polo museale con auditorium e cinema, un edificio per uffici e uno dedicato alle attività commerciali. Il complesso di edifici, che vanta una certificazione LEED GOLD, attestato di autosufficienza energetica, propone un modo di fare cultura aggiornato coi tempi. Il Museo multimediale del Novecento italiano, dedicato interamente alla storia e alla cultura del Novecento, raccoglie 119 archivi che saranno fruibili attraverso mezzi tecnologici come display interattivi, ricostruzioni 3D, ologrammi e percorsi immersivi. Curata da 47 figure di studiosi, fra cui architetti, storici, scrittori e sociologi, sarà diviso in otto tematiche per spiegare meglio le dinamiche del secolo scorso: demografia e strutture sociali; consumi, costumi e stili di vita; scienza, tecnologia e innovazione; economia, lavoro, produzione, benessere; paesaggi e insediamenti urbani; lo Stato, le istituzioni, la politica; educazione, informazione formazione; che cosa ci fa sentire italiani. Al piano superiore uno spazio di 1400 mq ospiterà mostre temporanee che approfondiranno varie discipline: dalla fotografia al design, dall’arte all’architettura.
Un progetto omnicomprensivo che prevede il rilancio del cuore di Mestre e dona finalmente a uno dei centri abitati più popolosi del Triveneto un polo culturale che nelle premesse può costituirsi come un centro sperimentale e visionario di un nuovo modo di fare cultura. Con l’augurio che l’M9 possa essere una scommessa vinta e che apra effettivamente una via sperimentale e popolare alla fruizione culturale, attendiamo l’appuntamento inaugurale del primo dicembre.