Mario Nigro A arte Invernizzi / Milano

12 Aprile 2017

In occasione del centenario della nascita, A Arte Invernizzi dedica un’importante personale a Mario Nigro. La rassegna si concentra sul periodo dal 1948 al 1968, anni in cui l’artista pistoiese definisce il suo linguaggio in relazione con la tradizione dell’astrattismo. La sua indagine analitica interroga gli elementi primari della rappresentazione – la costruzione e il colore – che declina in modo geometrico in opere come Ritmo verticale (1948) in cui le forme si dispongono in successione su una campitura neutra. La ricerca strutturale sulla spazialità interna del quadro – largamente condivisa in quegli anni – lo porta, già dal 1950, a elaborare andamenti cromatico-segnici più articolati arrivando a una progressiva eliminazione del rapporto figura-sfondo e a una significativa riduzione delle tonalità. Questa scelta si rivela feconda: nel ciclo degli Scacchi (1952) l’elemento costruttivo assume una direzione diagonale, formando gabbie segniche che scandiscono le campiture di colore, preludio sviluppato nella serie Spazio totale (dal 1954) in cui il forte dinamismo rompe la bidimensionalità della superficie dilatando la profondità con esiti ossessivi e drammatici. Questi andamenti saranno la cifra stilistica cui Nigro rimane fedele anche negli anni successivi, elaborando con maggior libertà le aggregazioni segniche che arrivano in seguito a invadere l’ambiente, come nei lavori realizzati per la personale alla XXXIV Biennale di Venezia del 1968, ricostruita in galleria. Qui gli “spazi totali” si modulano architettonicamente e si declinano prospetticamente diventando un alfabeto autonomo che si riduce fino alla massima sintesi nell’unica linea spezzata, cadenzata da esili tratti colorati, della grande installazione a pavimento Dal tempo totale: passeggiata ritmica progressiva con variazione cromatica (il corso della vita: le stagioni) (1967-68), che interrompe la percorribilità della sala espositiva, trasformando definitivamente l’opera in un campo spazio-temporale.

Cerca altri articoli

Recensioni