Alice Ronchi MEGA / Milano

11 Gennaio 2018

Passeggiando in Via Vetra, all’altezza del Parco delle Basiliche, posteriormente alla chiesa di San Lorenzo Maggiore, sulle vetrine dello spazio progetto MEGA si può leggere una piccola scritta: “Blue Merlin & Co”. Alcuni passanti si fermano incuriositi, lanciano un’occhiata all’interno, i più coraggiosi entrano. L’enigmatica comunicazione della mostra, intitolata “Per la barba di Merlino”, annuncia: “La Blue Merlin & Co. – azienda specializzata nella produzione di articoli pensati appositamente per Mago Merlino – a causa di alcuni interventi di ristrutturazione della propria sede, sposterà temporaneamente (dal 5 dicembre al 15 gennaio) lo showroom del dipartimento Barba a Milano, in Piazza Vetra 21.”
Fondatrice e principale azionista dell’immaginaria azienda in questione è Alice Ronchi, che occupa MEGA con un’installazione composta da due elementi: l’ingresso, segnato da una tenda a corde che richiama la barba di Merlino e che marca l’entrata in un mondo altro; la vetrinetta trasparente aperta al centro della sala (divisa su cinque livelli) che accoglie venticinque oggetti a forma di pettine, dai colori accesi, realizzati in diversi materiali (bronzo bianco, onice, ceramica).
I pettini che l’artista presenta abitano un interstizio tra design e oggetto d’arte (e dunque tra merce e opera); le loro forme, pur suggerendo e innescando un dialogo con l’azione del pettinare – ripresa anche dall’immagine di comunicazione della mostra, una donna dai biondi capelli intenta a pettinarsi –, in realtà la contraddicono: i denti dei pettini sono troppo corti o troppo pochi.
Questa defunzionalizzazione è propagata e ampliata all’elemento della vetrinetta, un piedistallo svelato e mostrato come tale, che espone e al tempo stesso si espone. È in questa co-azione con il display che l’apparente fragilità dell’architettura fantasiosa di Ronchi rivela la sua forza critica.
Anche i meccanismi della produzione e della distribuzione industriale sono disinnescati dalla destinazione degli oggetti: l’unico cliente della Blue Merlin & Co. è Mago Merlino, e siamo quasi sicuri che non comprerà né utilizzerà mai i pettini dell’artista, portando l’azienda a un ineludibile fallimento.
All’accellerazionismo tardocapitalista Ronchi contrappone la lentezza e l’irrazionalità dell’immaginazione, mettendo in scena proprio le logiche che dominano le “esposizioni”. Alla voce Mostra nel dizionario dell’etimo si può leggere: “saggio di mercanzia; armadio vetrato nelle botteghe dove stanno in mostra le mercanzie e anche la distesa delle medesime”.

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