Michele Ciacciofera MAN / Nuoro

22 Febbraio 2018

Nella mostra “Emisferi Sud” a cura di Bonaventure Soh Bejeng Ndikung si fondono, in un unico sguardo aperto sul Mediterraneo, Janas Code (2016-17) e The Density of the Transparent Win (2016-17) i due progetti con cui Michele Ciacciofera ha partecipato rispettivamente alla 57a Biennale di Venezia e a Documenta 14 di Kassel e Atene.
In Janas Code l’artista guarda alla Sardegna, fornendo un’interpretazione affascinata del mito arcaico che avvolge questa terra. Ciacciofera compone un dialogo fra memoria e leggende, attraverso piccole sculture polimateriche che accostano legno, ceramica, cera e tessuto. Quella che a Venezia era una ricca raccolta tassonomica, qui diviene sedimentazione e i singoli oggetti acquistano essenzialità e valore simbolico.
The Density ci porta dall’entroterra della Sardegna al mare siciliano, per restituirci la vita quotidiana dei pescatori. Nell’esplorazione della pianura liquida del Mediterraneo, celebra la stretta convivenza a cui i naviganti sono costretti dal lavoro e richiama la più controversa relazione fra abitanti e attraversatori del mare nostrum. A erigersi da contraltare visivo sono alcune forme in terra cruda, parte di un’installazione inedita che formalizza la sonorità effimera del primo lavoro. Gli emisferi sud si incontrano così nella ruvidità della terra, in un complesso scultoreo che sembra dichiarare  un’archeologia (e un’identità) condivisa.
In occasione della mostra al MAN la narrazione si arricchisce di Life Swing (2017), una piccola e precaria altalena colorata che oscilla al centro delle scale del museo, su cui poggia un libro dedicato alla cosiddetta questione sarda, riflessione  di Antonio Gramsci sui colonialismi interni italiani.
Si tratta di un intervento che ben sintetizza le coordinate dell’universo di Ciacciofera, un terreno di indagine dai toni lirici e lievemente nostalgici, in cui le riflessioni di carattere sociale originano dalla ferma ricerca di una narrazione condivisa oltre le costruzioni politiche, di un’essenzialità a-storica, collante di un sentimento collettivo.

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