5X5X5 Manifesta 12 / Palermo

29 Maggio 2018

Tra le manifestazioni collaterali della biennale è da segnalare il format innovativo 5x5x5, rivolto a gallerie, artisti e istituzioni educative per l’ideazione di eventi finalizzati a una collaborazione a lungo termine con la comunità e la scena artistica locali e al loro inserimento in un network internazionale. Soggetti diversi e dai profili complementari si confrontano con la storia e la tradizione della città per offrire nuove prospettive per il futuro.
Gli artisti selezionati – Collectif Corps Citoyen, Collective Intelligence, Didem Erk, Joe Highton e Victor Ruiz Colomer, Marcello Maloberti – hanno ideato progetti articolati in installazioni ed eventi pubblici orientati alla ricerca trans e multidisciplinare, capaci di fungere da catalizzatori di culture.
Cinque anche i progetti delle gallerie selezionate: Annet Gelink Gallery, tegenboschvanvreden e Martin van Zomeren presentano “As far as hands can reach”; “The Beheading” è il progetto supportato dalla Galleria Franco Noero e dedicato a uno dei capolavori di Caravaggio; l’artista Berlinde de Bruyckere indaga, invece, per la Galleria Continua il passato multietnico di Palermo, mentre Exile promuove il pop-show “EXILE X Summer camp: May the bridges I burn light the way”, che coinvolge molteplici segmenti della vita urbana mediante diverse attività tra cui la realizzazione della Grande Piramide di Palermo, monumento effimero per progetti artistici e anarchici incompiuti e utopici. “CEIBA GARDEN PROJECT_2017” della Galleria Lia Rumma, infine, esamina la relazione tra le architetture siciliane e quelle di altri Paesi attraverso il rapporto tra le piante dell’Orto Botanico di Palermo e le architetture dei loro Paesi d’importazione.
Le scuole coinvolte, DOHA Institute for Graduate Studies, MASS Alexandria, Royal Institute of Art – Decolonizing Architecture advance course, École Spéciale d’Architecture, e Accademia di Belle Arti di Brera con Accademia di Belle Arti di Palermo e Scuola Politecnica dell’Università degli Studi di Palermo, sono rispettivamente promotrici dei progetti “Practices of Unlearning: coloniality, Knowledge and Migration; Sometimes I Think I Can See You (WT)”; “The Heritage of Fascist Architecture; INGRUTTATI PALERMO; The hidden City”, workshop, quest’ultimo, aperto a giovani studenti, artisti, curatori e architetti, che intende raccontare l’identità di Palermo quale città di confine e contaminazioni culturali.

Cerca altri articoli

Speciale Manifesta