Il termine “neurodiversità” indica condizioni e comportamenti dovuti a naturali variazioni nel genoma umano. Grazie all’attivismo delle comunità neurodiverse (legate ad autismo, ADHD, Tourette, disturbi dell’umore, ecc) solo recentemente queste condizioni hanno acquisito legittimità sociale, rivelando nuove estensioni e varietà dell’esperienza percettiva umana. Ultravioletto è un’indagine corale lungo e oltre questo spettro, secondo l’esperienza intima degli scrittori coinvolti.
io mi piacerebbe di essere morto di corsa a perdifiato subitaneo
dove si firma lì avrei firmato per assicurarmi la morte o almeno il pareggio
come dicono alle trasmissioni sportive quando una forza troppo grande incontra
una squadra in via di retrocessione
allora invece di giocare quel catenaccio disperato chiedendo alla vita la grazia, ai calci d’angolo
la mischia, io preferisco a quel punto di morire-instant con la velocità
di una ricerca google, morirmene a fibra ottica, lo dichiaro già nel prepartita nella conferenza stampa
indossando il materiale tecnico con gli sponsor che mi scorrono sul tabellone dietro le spalle e significano
la vita indifferente al macello che fluida nei led prosegue i suoi messaggi promozionali
la sua produzione ininterrotta di senso di samsung e di terrore
comunque essere morto lo gradirei anzitutto per una questione pratica
è come la patente praticamente se sei morto non devi più muoverti coi mezzi
finisce quel tempo eterno alla pensilina che è la vita sei indipendente
in assenza di mondo e in assenza di impieghi l’io perde superfici a cui aderire
come un liquido cade si disperde occupa la fuga delle piastrelle
dove oggi si posa il tuo sguardo di vivo
ad esempio se ero morto ieri già era troppo tardi perché non mi accontento
di morire solo il giorno di ieri ma gradirei svp di morire ogni singolo giorno
che ho trascorso nel cesso postremo della vita che non oso tollerare che anche
una giornata normale se vado al bar prendo un caffè poi ceno tranquillo
con i sofficini la avverto come un’offesa mortale insopportabile
comunque se già mi fosse occorsa la morte allora potrei farmi un giro
in centro ma da morto cioè abitando l’altro versante delle vetrine
un’anomalia nel riflesso che accoglie e restituisce il mondo un’impercettibile
alterazione, mischiandomi al bianco senzavolto dei manichini
alogeno nei faretti dei camerini vuoti che cigliano la loro luce sulla superficie dello specchio
mentre sul parquet è ordinata come una sottolineatura
con la musica commerciale che batte il tempo del capitale sarei il tasto mute
facendo calare la temperatura sbagliata delle farmacie
nei campolunghi delle videocamere di sorveglianza grigino a bassa risoluzione
al di sotto di ogni sospetto di ogni azione lungo la corsia biscotti cereali etc
non sarebbe furto ma sparizione non reato ma metafisica non perseguibile per legge
da vivo si potrebbe incorrere viceversa nel penale a seconda dei casi per dirne una ma comunque
covando il mio segreto nel buio delle confezioni come la sorpresa delle merendine
attivando all’uscita del supermercato l’allarme dell’antitaccheggio
uaglioni capite a me di grazia io tengo una fregola di morire pazzesca cioè prendete
i vostri discorsi e sostituite scopare con morire e f**a con morte e ottenete una rappresentazione
accurata di quanto mi tira a stecca per la morte non in generale ma come fatto mio personale
vorrei proprio che la morte mi coglie come il suo più bel fiore e mi cancella avendo cura
dopo di fare tasto destro svuota cestino, sono quelle piccole attenzioni scemenze eh
che però fanno la differenza ti fanno capire il divario tra un b&b qualunque e la morte
a cinque stelle extralusso che intendiamoci quanto di più lontano da un resort non è una vacanza una gita di piacere, infatti non risorgi ma proprio l’opposto una morte così potente
io mi sogno che retroattivamente corrompe i dati disastra il flusso ordinato dei quanti e che invece di esserci io nella sequenza di 0 e 1 c’è un buco enorme che verrà poi fixato nella patch successiva
sostituendo alla mia vicenda umana e professionale per compensare l’ammanco
di materia un superparcheggio sotterraneo e centralissimo così tra l’altro risolvendo
alcuni importanti problemi di viabilità
INCROCIO LE DITA DI MORIRE. Testo e lettura di Manuel Micaletto, video a cura di Manuel Micaletto e Ruben Spini.