Due agave americane si uniscono in un abbraccio al centro della galleria: è una natura umanizzata che risponde alle condizioni in cui è stata posta. Le radici, probabilmente, invaderanno il terreno. Le grandi e robuste foglie sono state intrecciate dagli artisti per restituire un senso di contatto, di amore e di scambio tra la natura delle cose e la loro capacità di adattamento. La pratica di Lisa Dalfino e Sacha Kanah si esprime in uno sguardo complesso e analitico nei confronti del reale, che gli artisti declinano attraverso una visione poetica e speculativa, frutto di una profonda osservazione del quotidiano. Il loro approccio scaturisce infatti in riappropriazioni e rielaborazioni scientifico-estetico-poetiche: una triade peculiare, che racconta delle creazioni che obbligano a riflettere sul funzionamento del mondo, sia quello tangibile che quello non percepito.
Dalfino e Kanah si focalizzano su particolari da osservare con cura, come è accaduto anche in quel ge-sto durante Artissima 2019, dove gli artisti avevano presentato nello stand di Clima l’opera Passeggiando con Megamayon, mentre dal soffitto dell’ovale all’ingresso della fiera era stato clandestinamente posizionato un sottilissimo, impercettibile filo d’oro che cadeva dall’alto. Lo stesso filo d’oro 17 micron che gli artisti installano nella seconda sala della galleria per questa mostra milanese: un’opera essenziale, difficilmente percepibile a occhio nudo, poiché si tratta dell’oggetto più sottile al mondo. Lo sguardo è totalizzante, catturato da quell’unico elemento, tutto il resto è sfuocato. Ogni opera è una sottile traccia da seguire che ruota intorno all’installazione centrale dove le piante, vissute da 100 coccinelle (Lucky Swarm, 2020) importate appositamente per l’ecosistema delle agave, si uniscono in un abbraccio condiviso (Red touch yellow kill a fellow red touch black friend of Jack, 2020), come gli amanti di Valdaro ritrovati in un’amorosa unione. Dalfino e Kanah elaborano un sistema linguistico preciso e articolato attraverso estetiche diverse, come dimostrano la fotografia Kelly (2020) e l’opera “nascosta” Vuoto torna vuoto (espirazioni) (2020), attivabile solo grazie al CO2 alimentare che, spruzzato sulle tracce invisibili a terra, la rende tangibile, visibile. E così si materializza la forma di un coccodrillo: un’altra indicazione legata al mondo animale, alla biosfera e alla simbologia.