Agenda è una sezione di Arte e Femminismi pubblicata mensilmente su www.flash—art.it, a cura di Raffaella Perna. Agenda raccoglie una selezione di mostre nazionali e internazionali, libri, studi, etc. che alimentano la riflessione attorno ai femminismi nell’arte contemporanea.
Questo mese l’Agenda della rubrica Arte e femminismi è dedicata interamente ai libri. Dovendo restare a casa, in un momento di crisi sanitaria globale dal quale ci auguriamo di uscire presto, vi segnaliamo alcuni volumi di recente o recentissima pubblicazione. Buona lettura.
Genere e Capitale. Per una lettura femminista di Marx, DeriveApprodi, 2020
Genere e Capitale. Per una lettura femminista di Marx è il libro dell’intellettuale femminista Silvia Federici pubblicato dalla casa editrice romana DeriveApprodi. Dopo un lungo percorso di ricerca, l’autrice focalizza i suoi studi sull’incontro tra femminismo e marxismo a partire dagli anni ‘70, decennio in cui si rivendicava il salario al lavoro domestico, fino ai giorni nostri. L’analisi di Federici spinge verso un superamento del marxismo mostrando le possibilità di emancipazione collettiva presenti nel femminismo.
Feminist Art Activisms and Artivisms, Valiz, 2020
Feminist Art Activisms and Artivisms è il primo volume della nuova serie “Plural”, a cura di Katy Deepwell, che mira a una verifica critica della parola attivismo e della diversità di pratiche e realtà che essa comprende. Il libro pone l’accento sul ruolo degli interventi femministi nel campo dell’arte contemporanea, concentrandosi sulle differenze culturali, di storia, di classe, posizione economica e orientamento sessuale.
Femmine, Nero Editions, 2020
È da poco uscito per Nero Editions il libro Femmine, a cura di Andrea Long Chu. L’autrice fa una riflessione teorica e filosofica sul genere partendo dalla lettura di un testo di Valerie Solanas e affrontando il tema del desiderio nella realtà contemporanea. L’identità e la transizione vengono indagate attraverso gli strumenti analitici sviluppati a partire dallo studio di discipline e ambiti culturali diversi: la psicanalisi, la politica, la medicina, la pornografia, gli attuali mezzi di comunicazione.
Digital Feminist Activism: Girls and Women Fight Back Against Rape Culture, Oxford University Press, 2019
Il volume raccoglie le testimonianze del primo studio sull’attivismo digitale femminista e mette insieme contenuti tratti da diverse piattaforme digitali e interviste con oltre ottanta ragazze, donne e alcuni uomini di tutto il mondo. I nuovi movimenti femministi usano social media e strumenti digitali per fare rete, organizzare progetti ed eventi contro la cultura misogena e patriarcale. Queste piattaforme sono usate come spazio per dialogare e denunciare il sessismo e la violenza fisica, verbale e psicologica contro le donne. Il libro è a cura di Kaitlynn Mendes, Jessica Ringrose e Jessalynn Keller.
Necessario è solo il superfluo. Intervista a Lea Vergine, Sartoria editoriale, Postmedia Books, 2019
Il libro nasce come rielaborazione di una video-intervista a Lea Vergine, pubblicata online su Artribune lo scorso giugno e tratta dalla serie “L’arte è un delfino”, ideata e curata da Stefania Gaudiosi. Attraverso le parole di Lea Vergine è possibile ripercorrere la sua carriera di critica militante, le sue memorie personali e le sue considerazioni sul mondo dell’arte e sulla sua importanza educativa.
To Exist is to Resist: Black Feminism in Europe, Pluto Press, 2019
To Exist is to Resist: Black Feminism in Europe riunisce artiste, attiviste e studiose sul tema del femminismo nero in Europa, attraverso l’analisi delle diverse realtà di paesi come la Francia, il Belgio, la Spagna. Gli argomenti trattati nel volume, a cura di Akwugo Emejulu e Francesca Sobande, esplorano molteplici spazi critici e temi tra cui la maternità, la vita domestica, gli affetti, le relazioni, il rapporto tra arte e attivismo.
Intersectionality in Feminist and Queer Movements, Routledge, 2019
Intersectionality in Feminist and Queer Movements, a cura di Elizabeth Evans e Eléonore Lépinard, espone tre modi chiave in cui la prospettiva intersezionale è usata dai movimenti femministi e queer per affrontare e contrastare diverse manifestazioni di privilegio. L’intersezionalità viene intesa come identità collettiva, come strategia per formare coalizioni o come pratica di inclusività.