Agenda / Maggio 2020 di

di 7 Maggio 2020

Agenda è una sezione di Arte e Femminismi pubblicata mensilmente su www.flash—art.it, a cura di Raffaella Perna. Agenda raccoglie una selezione di mostre nazionali e internazionali, libri, studi, etc. che alimentano la riflessione attorno ai femminismi nell’arte contemporanea.
In attesa della riapertura di musei e mostre, l’Agenda di maggio propone suggerimenti su film, documentari, video-interviste e letture, di facile reperibilità, dedicati alle straordinarie esperienze delle donne nel campo del cinema e dell’audio-visivo.

Screening Rooms, Galleria Raffaella Cortese, 2020
Il secondo capitolo di Screening Rooms, un’iniziativa digitale della Galleria Raffaella Cortese di Milano rivolta a opere video, presenta Zuma News (2014) di Simone Forti dal 19 marzo al 31 maggio. Le performance in cui Forti interagisce con alcuni giornali sulla riva dell’Oceano sono state girate sulla spiagge di Zuma Beach a Malibu in California. Il terzo capitolo è dedicato a Joan Jonas, innovatrice della performance e della video art. Dal 23 marzo al 31 maggio sono visibili i filmati Flawless Decoys (2017), Mirror Improvisation (2005), Wolf Lights (2004) e Waltz (2003). L’ottavo capitolo della rassegna, dal 21 aprile al 31 maggio 2020, mostra invece uno dei lavori più recenti di Martha Rosler, Pencicle of Praise (2018): uno sguardo alla politica americana che viene mediato dall’uso di diversi linguaggi artistici: performance, fotografia, fotomontaggio e video.

Feminists: What were they thinking?, 2018. Still da video. Courtesy Netflix, Los Gatos.

Feminists: What were they thinking?, Netflix, 2018
Feminists: What were they thinking? è il film documentario uscito per Netflix nel 2018 e diretto da Johanna Demetrakas. Il documentario rivisita le fotografie del libro Emergence, pubblicato nel 1977 e contenente scatti della fotografa Cynthia MacAdams, e raccoglie le interviste di donne come Jane Fonda, Laurie Anderson, Phyllis Chesler e Judy Chicago. Il film racconta il femminismo nelle sue molteplici sfumature e affronta argomenti come l’identità, il genere, l’aborto e la maternità.

Modern Women: Women Artists at The Museum of Modern Art, Barbara Hammer on Feminist Film, MoMA, 2010
Barbara Hammer è una delle cineaste sperimentali più significative della sua generazione. In questa intervista video parla della sua carriera e di come il cinema femminista e queer abbia trovato voce e sviluppo negli ultimi trent’anni. Ha anche un ruolo importante nel libro Modern Women: Women Artists at The Museum of Modern Art pubblicato dal MoMA nel 2010 a cura di Cornelia Butler e Alexandra Schwartz.

Alina Marazzi, Un’ora sola ti vorrei, 2002. Still da film. Courtesy Alina Marazzi.

Un’ora sola ti vorrei, Film documentario, 2002
Il film Un’ora sola ti vorrei (2002), diponibile in DVD, racconta la storia di Liseli Hoepli, madre della regista, Alina Marazzi, morta suicida quando lei aveva sette anni. Con questo film Marazzi, autrice anche del noto documentario Vogliamo anche le rose (2007), ha dato spazio ai suoi ricordi e a sua madre, trasformandola in una voce narrante fuori campo che accompagna il racconto di un’intera famiglia. Si cerca di sensibilizzare lo spettatore non solo al profondo rapporto fra madre e figlia, ma anche alla capacità di saper riconoscere la depressione in chi ci sta accanto.

La Coquille et le Clergyman, 1928. Still da video. Courtesy Eye Filmmuseum, Amsterdam.

La Coquille et le Clergyman, 1928
La Coquille et le Clergyman è un film surrealista diretto da Germaine Dulac nel 1928, sceneggiato da Antonin Artaud, che però disprezzò l’operato della regista. Messo in ombra dal più celebre Un chien andalou (1929), prodotto ed interpretato da Luis Buñuel e Salvador Dalí, il film di Germaine Dulac, pioniera del femminismo e dell’avanguardia francese, è un capolavoro della poetica surrealista. Il film è inoltre una importante testimonianza di impegno sulla politica del genere. La versione integrale, restaurata nel 2004 dal Filmmuseum di Amsterdam, è disponibile su YouTube.

Conversazione con Chantal Akerman, 2011. Still da video. Courtesy Celluloid Filmmagazin, Austria.

Conversazione con Chantal Akerman, Venezia 2011
Questa conversazione con la cineasta belga Chantal Akerman è stata registrata nel settembre 2011 durante il Festival del Cinema di Venezia. Akerman racconta i momenti più significativi della sua vita: l’attimo in cui scelse di diventare una regista, l’esperienza di sua madre nei campi di concentramento nazisti e di come questa vicenda traumatica abbia influenzato i suoi film. L’intervista prosegue con un riferimento alla nascita del film rivoluzionario Jeanne Dielman (1975), l’esperienza con il cinema commerciale statunitense e la sua avversione all’idolatria e alla creazione di miti dallo star system. L’intervista è disponibile su YouTube.

Veronica Pravadelli, Le donne del Cinema. Dive, registe, spettatrici, 2014, Laterza, Bari.

Le donne del Cinema. Dive, registe, spettatrici, Laterza, 2014
Il libro, a cura di Veronica Pravadelli, racconta le vicende delle dive, le registe e le spettatrici, che hanno fatto parte della storia del cinema. Partendo dal cinema muto l’autrice arriva a descrivere l’evoluzione del cinema visto e realizzato dalle donne: dai set del mondo hollywoodiano all’avanguardia femminista, dal cinema sperimentale a quello indipendente. Non manca uno sguardo ai profili di alcune grandi attrici fra cui Clara Bow, Joan Crawford e Sophia Loren.

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Raffaella Perna