Agenda / Luglio 2020 di Raffaella Perna

Agenda è una sezione di Arte e Femminismi pubblicata mensilmente su www.flash—art.it, a cura di Raffaella Perna. Agenda raccoglie una selezione di mostre nazionali e internazionali, libri, studi, etc. che alimentano la riflessione attorno ai femminismi nell’arte contemporanea.

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Barbara Hammer, Wrestling, Hornby Island, British Columbia, 1972. Stampa agli alogeni d’argento. 27,30 x 21,59 cm. Courtesy Estate di Barbara Hammer.

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Barbara Hammer, Sisters!, 1973. Video still. Pellicola da 16 mm. Courtesy Estate di Barbara Hammer.

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Barbara Hammer, Corky Wick & Me (IV), San Mateo, California, 1979, 2017. Stampa agli alogeni d’argento. 20.32 x 30.48 cm. Courtesy Estate di Barbara Hammer e Company Gallery, New York.

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Barbara Hammer, A Horse is Not a Metaphor, 2008. Video still. Pellicola da 16 mm. Courtesy Estate di Barbara Hammer.

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Barbara Hammer, Superdyke, 1975. Video still. Pellicola da 16 mm. Courtesy Estate di Barbara Hammer.

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Barbara Hammer, Dream Painting, 1976. Pennarello, pastelli a olio e acquarello su carta. 35,5 x 42,5 cm. Courtesy Estate di Barbara Hammer.

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Barbara Hammer, Two Ruths, 1969-1971. Pennarello su carta. 60,9 x 45,7 cm. Courtesy Estate di Barbara Hammer.

“Sisters! Barbara Hammer,” La Virreina – Centre de la Imatge, Barcellona (9 giugno – 27 settembre 2020)
“Sisters! Barbara Hammer” è la mostra attualmente in corso a La Virreina – Centre de la Imatge di
Barcellona, a cura di Valentín Roma. Questa retrospettiva, la prima dedicata a Hammer in Spagna,
ripercorre la carriera cinquantennale dell’artista, che da sempre lavora su temi legati all’emarginazione sociale e alla vita e alla sessualità lesbica. L’esposizione, che prende il nome dall’omonimo cortometraggio realizzato da Hammer nel 1973, presenta filmati, cortometraggi, fotografie di spettacoli, disegni e una vasta collezione di collage.

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Elvira Bach, Die Liebe nicht verlieren, 1987. Resina poliestere su carta. 78 x 104 cm. Courtesy l’artista e Galerie Kornfeld, Berlino.

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Elvira Bach, Liebe auf den ersten Blick, 1990. Gouache su carta. 48 x 30 cm. Courtesy l’artista e Galerie Kornfeld, Berlino.

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Elvira Bach, Was ist denn hier los, 1995. Resina poliestere su tela. 40 x 30 cm. Courtesy l’artista e Galerie Kornfeld, Berlino.

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Elvira Bach, Waffen der Frau, 1988. Tecnica mista. 198 x 99 x 34 cm. Courtesy l’artista e Galerie Kornfeld, Berlino.

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Annegret Soltau, schwanger SEIN, 1978. Tecnica mista. 53 x 68 cm. Courtesy Galerie Kornfeld, Berlino e Galerie Anita Beckers, Francoforte.

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Annegret Soltau, Permanente Demonstration am 22.1.1976, 1976. Stampa su carta baritata. Quattro pezzi. 16,5 x 22 cm. Edizione unica. Courtesy of Galerie Kornfeld, Berlino and Galerie Anita Beckers, Francoforte.

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Annegret Soltau, Permanente Demonstration am 17.1.1976 (Mann), 1976. Stampa su carta baritata. 46,5 x 55,5 cm. Edizione unica. Courtesy of Galerie Kornfeld, Berlino and Galerie Anita Beckers, Francoforte.

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Annegret Soltau Permanente, Demonstration am 19.1.1976, 1978-2008. Stampa Iris in bianco e nero. Sei pezzi. 60 x 50 cm. Ed.: 2/5+2AP. Courtesy of Galerie Kornfeld, Berlino and Galerie Anita Beckers, Francoforte.

“Elvira Bach + Annegret Soltau | INPUT / OUTPUT”, 68 projects, Galerie Kornfeld, Berlino (27 giugno –8 agosto 2020)
“Elvira Bach + Annegret Soltau – INPUT / OUTPUT”, a cura di Christoph Breitwieser, segna l’inizio della collaborazione tra la Galerie Kornfeld di Berlino e la Galerie Anita Beckers di Francoforte. La mostra è visibile presso 68 projects, la sede del progetto della galleria berlinese dove sono riunite opere degli anni ‘70 e ‘80 delle due artiste. Le opere pittoriche di Bach sono poste a confronto con la molteplicità di media utilizzati da Soltau (performance, grafica, collage, fotografia e video). La loro ricerca è accomunata dall’attenzione verso il ruolo delle donne nel mondo dell’arte, visto come territorio dominato dagli uomini.

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Mauro Stacciol, Messa in opera di Roma, 2011. Fotografia di Simon d’Exéa. Courtesy Simon d’Exéa.

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Carla Accardi, Senza titolo 1964. Collezione Daniela Ferraria, Roma.

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Franco Angeli, Natale di Roma, 1964. Smalto e velo calicot su tela. 155 x 200 cm. Collezione Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma.

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Gastone Novelli, Viaggio in Grecia, Edizioni Arco d’Alibert, Roma 1966. Collezione privata.

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Osvaldo Licini, Studi per l’Angelo e l’Amalassunta, 1951 ca. Collezione Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma.

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Franco Angeli, Half Dollar, 1964. Collezione Daniela Ferraria, Roma.

“Le opere e gli archivi. Mara Coccia e Daniela Ferraria”, La Galleria Nazionale, Roma (18 giugno – 20 settembre 2020)
È attualmente in corso a La Galleria Nazionale di Roma la doppia mostra “Le opere e gli archivi. Mara Coccia e Daniela Ferraria”, rispettivamente a cura di Francesca Gallo e Ilaria Bernardi. Gli archivi delle due galleriste romane, legate alla storica galleria Arco d’Alibert, hanno dato origine a due mostre distinte, ma in stretto dialogo fra loro, che presentano un ricco corpus di documenti, fotografie e opere degli artisti legati al lavoro di entrambe le gallerie. Di particolare interesse la sezione dedicata a Mara Coccia, non soltanto per la presenza di libri d’artista e raffinate edizioni d’arte, ma anche per i dipinti e i disegni di artisti come Franco Angeli, Osvaldo Licini, Carmengloria Morales.

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Amy Feneck e Ruth Beale, “True Currency: About Feminist Economics”, 2020. ” The Alternative School of Economics”, produzione suono di Lucia Scazzocchio da Social Broadcasts. Identità visiva disegnata da Ben Prescott. Commissionato da Gasworks, Londra.

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“The Alternative School of Economics”. Registrazione audio durante Women’s Strike, 8 Marzo 2020.

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“The Alternative School of Economics”. Registrazione audio durante Women’s Strike, 8 Marzo 2020.

“True Currency: About Feminist Economics”, Gasworks, Londra (dal 16 luglio)
Gasworks presenta “True Currency: About Economics”, un podcast diviso in sei parti, ospitato dalle
artiste Amy Feneck e Ruth Beale, con appuntamenti settimanali dal 16 luglio. Il podcast viene prodotto in collaborazione con Lucia Scazzocchio di Social Broadcasts e presenta puntuali ricerche scientifiche che esplorano temi legati alla diseguaglianza finanziaria, al femminismo, al lavoro precario e non retribuito, alle perduranti disparità economiche fra uomo e donna.

“Ascoltare attraverso”, Centrale Fies (Dro, Trento) e online www.inbtwn.it (25 luglio – 10 settembre 2020)
“Ascoltare Attraverso” è un dialogo radiofonico che si svilupperà tra la storica dell’arte Elena Biserna e la ricercatrice e artista Anna Raimondo su Centrale Fies o sul sito di INBTWN – In Between, una rassegna a cura di Claudia D’Alonzo. Saranno presentati alcuni progetti sonori di Raimondo e di altri artisti, in un podcast disponibile sul sito www.inbtwn.it che darà vita a un itinerario incentrato sulla costruzione dei generi e sull’identità.

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Rachel Rose, Wil-O-Wisp, 2018. Veduta della mostra presso Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino. Fotografia di Paolo Formica. Courtesy l’artista e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino.

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Rachel Rose, Wil-O-Wisp, 2018. Veduta della mostra presso Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino. Fotografia di Paolo Formica. Courtesy l’artista e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino.

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Rachel Rose, Wil-O-Wisp, 2018. Veduta della mostra presso Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino. Fotografia di Paolo Formica. Courtesy l’artista e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino.

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Rachel Rose, Wil-O-Wisp, 2018. Veduta della mostra presso Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino. Fotografia di Paolo Formica. Courtesy l’artista e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino.

Time Capsule, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino
Time Capsule è l’iniziativa della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo ideata per ripercorrere la
precedente attività espositiva della fondazione e rileggere alcune mostre del passato in relazione all’attuale condizione di isolamento e distanziamento sociale. Ogni lunedì, attraverso i canali social e la newsletter della Fondazione, verrà raccontata una mostra. La Time Capsule 9 è dedicata a “Wil-o-Wisp Rachel Rose”, a cura di Erica F. Battle, in mostra lo scorso anno, dal 2 novembre 2018 al 3 febbraio 2019. Si trattava di un’installazione ambientale che raccontava la storia della strega Elsphet Blake nell’Inghilterra del XVI e XVII secolo. La caccia alle streghe – come dimostrato dalla filosofa femminista e marxista Silvia Federici – ha contribuito fortemente alla nascita del capitalismo e alle conseguenti disparità di genere.

Introduzione ai femminismi, Collana Input, DeriveApprodi, 2019
Introduzione ai femminismi, a cura di Anna Curcio, racconta la critica femminista attraverso i contributi di autorevoli studiose e studiosi del femminismo, tra cui la stessa Curcio, Sara Garbagnoli, Federica Giardini, Marie Moïse, Lorenza Pierini e Federico Zappino. I saggi in volume, caratterizzati da molteplici sguardi e prospettive metodologiche, mettono a fuoco i nodi cruciali dell’esperienza politica e teorica del femminismo, ponendo particolare attenzione al rapporto tra capitalismo e patriarcato.