Il Teatrino di Palazzo Grassi esplora un nuovo ambito di attività che si affianca alle proposte culturali dedicate ai linguaggi della contemporaneità che compongono il calendario stagionale, presentando il suo primo progetto espositivo site-specific: “Gestus”, a cura di Video Sound Art. Un nuovo format di mostra pensato appositamente per il Teatrino, l’iconico auditorium progettato da Tadao Ando, che si offre come uno spazio aperto alle sperimentazioni artistiche più recenti, con l’obiettivo di dare forma a progetti originali, mai uguali a se stessi, scardinando la tradizionale relazione tra dispositivo espositivo e pubblico.
“Gestus” è una mostra collettiva concepita come un corpo in continua evoluzione animato da opere video, installazioni, performance degli artisti: Annamaria Ajmone, Ludovica Carbotta, Andrea Di Lorenzo, Caterina Gobbi, Luca Trevisani, Driant Zeneli e Enrique Ramirez, ospite della residenza d’artista della Pinault Collection a Lens e protagonista della mostra in apertura nel 2022 a Le Fresnoy National Contemporary Art organizzata in collaborazione con la Pinault Collection.
Il progetto si ispira alle riflessioni sull’essere corpo avviate dai grandi maestri teatrali di inizio Novecento come Artaud, Copeau, Decroux, Mejerchol’d. Le opere selezionate indagano il linguaggio fisico come attivatore di dinamiche trasformative: spezzare gli automatismi fisici e mentali, scomporre il corpo per poi ricomporlo, dando origine a delle utopie che sovvertono il naturale ordine delle cose. La mostra così concepita riflette quindi sul movimento del corpo nello spazio, strutturandosi in due atti ciascuno dei quali vede come protagonisti due artisti, affiancati da un coro di performer.
“Gestus I atto: Rifare il corpo”, in programma sino al 24 novembre 2021, ha presentato le opere di Enrique Ramirez e Luca Trevisani, accompagnate dalle tracce lasciate dalle performance di Enrique Ramirez, Caterina Gobbi, Andrea Di Lorenzo e pone l’accento su pratiche artistiche che frammentano i confini fisici e concettuali del corpo, estendendoli verso altre realtà o forme di vita. Parte delle opere di Enrique Ramirez e Luca Trevisani rimarranno esposte per tutta la durata del progetto.
“Gestus II atto: Il montaggio delle azioni”, dal 1 dicembre al 15 gennaio 2022, porta in scena le opere di Ludovica Carbotta e Driant Zeneli e le performance di Ludovica Carbotta con Benedetta Barzini (1 dicembre), Annamaria Ajmone (4 dicembre) e Driant Zeneli (15 gennaio). In questa seconda parte, gli artisti sondano nuove possibilità di stare al mondo e osservano, al di là delle apparenze, le strutture profonde che governano i comportamenti umani. Le opere riflettono sull’esplorazione fisica dello spazio urbano, propongono modelli di città utopiche, ribaltano il concetto di giustizia creando dinamiche paradossali. L’utopia diventa uno strumento per “aprire” il corpo verso nuovi mondi e concezioni possibili, recuperando il ruolo dell’immaginazione come valore di costruzione della conoscenza. Le performance si configurano come testimonianze fisiche intergenerazionali: si inizia con Benedetta Barzini – uno dei volti più significativi della moda degli anni Sessanta – che interpreta l’assurdo processo immaginato da Ludovica Carbotta, si prosegue con la corporeità di Annamaria Ajmone e si chiude con la performance incentrata sul concetto di spazialità, che Driant Zeneli presenta insieme a un gruppo di bambini.