“Sortilegio” è la mostra personale site specific presso FOROF, Roma di Alex Cecchetti – artista, poeta, giardiniere e coreografo – che ha ideato un ambiente sciamanico i cui elementi guidano gli spettatori ad abbandonare sé stessi e andare all’incontro della Natura.
In un percorso espositivo fatto di suoni, narrazioni e odori, “Sortilegio” è un inno alla natura e un invito ad identificarsi con essa che ci ricorda che dobbiamo la nostra vita ad altre specie, come l’aria che respiriamo agli oceani e alle foreste. In questa coabitazione e interdipendenza però abbiamo dimenticato l’amore. Pur amando questo pianeta, le abitudini ci hanno annebbiato per troppo tempo, e con questo sortilegio l’artista vuole far uscire il cuore dal petto a chiunque ne prenderà parte.
“Nell’urgenza ecologica che stiamo vivendo oggi, è fin troppo chiaro a tutti quanto sia controproducente controllare e sfruttare la Natura come una risorsa a cui non è dovuto nulla, neanche il rispetto. – Dice Alex Cecchetti – È controproducente perché la Natura vince sempre, il seme vince sempre, siamo noi che perdiamo. Noi siamo natura, siamo parte di essa, non smettiamo di esserlo neanche da morti. Ma è il nostro essere specie, il nostro essere vita che è in pericolo.”
Per la mostra, accanto a opere prodotte negli ultimi anni, Cecchetti realizza tre serie di lavori inediti: i Vasi Rivoluzionari, le Meduse e Passatempo. La prima parte della mostra è, nelle parole dell’artista, “un sortilegio di profumi, forme e liquori che vi ammalierà, attirandovi dentro un erotismo spirituale generoso di orgasmi. Perché amare qualcosa, esserne attratti è la forma più alta di conoscenza. Tutto il sapere non è altro che il risultato del potere di seduzione dell’universo.”
Aprono il percorso le Pitture Botaniche (2021-2022) che l’artista definisce “collaborazioni con altre forme di intelligenza come piante, fiori e stagioni”. Si tratta di pitture realizzate con le antiche tecniche dell’impressione e della tintura naturale; opere installate in modo da far risaltare i colori, le forme e le impressioni, che divengono dispositivi per attivare narrazioni e storie. Accanto a queste, per la prima volta, vengono esposti i Vasi Rivoluzionari, grandi vasi da giardino smaltati su cui sono riportate poesie composte dall’artista; installati su tappeti di lavanda, luppolo e ibisco, questi oggetti si pongono a metà tra elemento decorativo, espediente narrativo ed elisir dai profumi inebrianti. Insieme a questi anche Essence (2020), un rilievo in legno profumato di cipresso, cedro e cirmolo, nato da una riflessione sul tempo e sulla sua misurazione attraverso la vita degli alberi.
Alcune delle pareti dello spazio sono invece rivestite come fossero quinte teatrali da un’installazione di piante e felci raccolte nei giardini e i parchi di Roma, che compone un anticipo di Love Bar, installazione ambientale ideata da Cecchetti nel 2012 e in continua evoluzione, che sarà protagonista di uno degli Episodi parte del programma ideato dall’artista che accompagnerà la mostra per tutta la sua durata. Scendere nel piano ipogeo darà la sensazione di immergersi lentamente in una dimensione marina, un contesto onirico in cui alcune Meduse – amache ispirate all’animale planctonico marino, illuminate e coperte di organza di seta come fossero lanterne – accolgono i visitatori e i loro sogni.
Per l’area archeologica Cecchetti ha ideato Onda una scultura altalena su cui i visitatori sono invitati a sedersi e dondolarsi, ispirata alle forme sottomarine e realizzata con in legno, ceramica e tessuto. “L’altalena è come un’onda che va e viene come il giorno, la notte, il vento e le stagioni. – Dice Alex Cecchetti – E se tutto va e viene perché non dovremmo anche noi andare e venire come l’amore? Tornare foreste, tornare onde”.
Ad amplificare questa dimensione sottomarina, in quest’area vengono proiettati grandi video girati dall’artista nel corso delle sue immersioni nei diversi oceani del mondo, una sorta di diario di viaggio subacqueo. Il programma di Episodi realizzati e concepiti dall’artista con l’obiettivo di attivare il percorso di mostra, approfondire i temi esplorati dalle opere e la poetica del protagonista, comprende appuntamenti che, da dicembre, accenderanno Sortilegio attraverso alcuni incantesimi.
“Il programma degli Episodi è fondamentale tanto quanto il progetto installativo – spiega Giovanna Caruso Fendi, fondatrice di FOROF. – La scelta di realizzare uno spazio culturale gestito da una società benefit, vede infatti nella sua continua attivazione, non soltanto un modo diverso di offrire la fruizione dell’arte e di coinvolgere il pubblico, ma anche di generare interesse, di contribuire al suo posizionamento culturale nazionale e internazionale, con ricadute non solo culturali ma che ne garantiscano la sostenibilità. Un nuovo concetto di mecenatismo, più contemporaneo, che mi piace definire ‘mecenatismo collettivo!’.”